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Segnalato in Veneto un decesso di una persona rientrata recentemente dal Congo. In corso accertamenti. Attivate misure di sanità pubblica

Sono in corso gli accertamenti diagnostici, che consentiranno di fare luce sull’eziologia della malattia, in collaborazione con l’Istituto “Lazzaro Spallanzani”. In attesa delle verifiche sono state attivate tempestivamente le misure di sanità pubblica previste per questi casi. Disposto anche l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto. Ministero e Iss: “Paziente non avrebbe avuto alcun contatto con personale sanitario né si sarebbe mai recato in ospedale dall’insorgenza dei sintomi fino al loro peggioramento”

di G.R.
17 DIC -

La Direzione Prevenzione della Regione del Veneto ha reso noto che nella serata del 16 dicembre è stato comunicato dal Servizio Igiene Sanità Pubblica dell’Azienda Ulss 2 Marca trevigiana un caso sospetto di febbre con emorragia in un uomo di 55 anni, Andrea Poloni rientrato di recente da un viaggio in Congo, residente a Trevignano (TV).

Sono in corso gli accertamenti diagnostici, che consentiranno di fare luce sull’eziologia della malattia, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Lazzaro Spallanzani” di Roma. In attesa degli accertamenti diagnostici sono state comunque attivate tempestivamente le misure di sanità pubblica previste per questi casi, in accordo con il Ministero della Salute, l’Istituto Spallanzani e l’Istituto Superiore di Sanità.

È stato attivato il protocollo previsto, disponendo anche l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto e avviando la relativa sorveglianza sanitaria”.

Ministero e Iss: “Paziente non avrebbe avuto alcun contatto con personale sanitario né si sarebbe mai recato in ospedale dall’insorgenza dei sintomi fino al loro peggioramento”

“In riferimento al caso della persona di Treviso deceduta di ritorno da un viaggio in Congo nella capitale Kinshasa e a nord lungo il fiume Congo, si rappresenta che dalle prime informazioni raccolte dalla Aulss2 Veneto, il paziente non avrebbe avuto alcun contatto con personale sanitario né si sarebbe mai recato in ospedale dall’insorgenza dei sintomi fino al loro peggioramento. Non risulta che abbia seguito alcuna terapia farmacologica.

Sono in corso gli accertamenti da parte dell’Istituto Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e dell’Istituto Superiore di Sanità.

La Regione Veneto, come da protocollo, ha già attivato in forma precauzionale le necessarie misure di sorveglianza sanitaria.

Si ricorda che i precedenti casi di pazienti provenienti dal Congo (regione di Kinshasa), uno ricoverato all’ospedale di Lucca e l’altro presso l’azienda ospedaliera di Cosenza, sono guariti e sono stati dimessi”. È quanto si legge in una nota del Ministero della Salute e dell’Iss.

Nel mentre, resta ancora il mistero su questa malattia. Il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo oggi ha affermato che si tratta di una grave forma di malaria e che una malattia precedentemente non identificata che circola nella zona sanitaria di Panzi del Paese è una grave forma di malaria. Sempre secondo il ministero del Congo, la malnutrizione nella zona aveva indebolito la popolazione locale, rendendola più vulnerabile alle malattie.

Nel pomeriggio però, in una dichiarazione inviata via e-mail a Usa Today, l'Organizzazione Mondiale della Sanità non ha confermato questa tesi ma anzi ha affermato di non aver ancora determinato in modo definitivo la causa della malattia e che sono in corso test di laboratorio.

G.R.



17 dicembre 2024
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