Bonora (Sid): “Dal costo della cura, al numero dei malati ecco perché dobbiamo parlare di epidemia”
22 GEN - “In Italia i diabetici sono circa 3.750.000, quelli con diabete di tipo 2 la maggioranza: 3.600.000, i restanti 150.000 sono invece colpiti da diabete di tipo 1. In Italia ogni 16 persone una soffre di sindrome metabolica. Ma i numeri per il nostro Paese sono anche peggiori perché se ai diabetici consapevoli aggiungiamo quelli inconsapevoli la quota di malati sale a circa 5 milioni”. A parlare è
Enzo Bonora, Presidente della società italiana diabetologia (SID) anche lui intervenuto questa mattina all’evento svoltosi nella sede dell’Aifa per presentare l’Algoritmo per la gestione della terapia del Diabete Mellito di tipo II.
“Il diabete – ha spiegato Bonora – è una malattia cronica di lunga durata. Che dura decenni, anche 7/8, è una malattia che procura danni d’organi sistemico. Le complicanze possono portare alla cecità, all’insufficienza renale e alla dialisi, è la prima causa di amputazione non traumatica ed è concausa nel 40-50% di infarti e ictus”.
Quella che trattiamo per Bonora “è una patologia tanto complessa da richiedere l’impegno di molti professionisti. Dal medico di famiglia, al diabetologo naturalmente, ma anche del dietista, dell’infermiere, dell’oculista, di un nefrologo, di un cardiologo, di un neurologo e altri specialisti”.
In Italia, ha proseguito il presidente della Sid “ogni due minuti una persona riceve la diagnosi di diabete, ogni 7 minuti un diabetico ha un attacco cardiaco, ogni 26 minuti una persona con diabete sviluppa un’insufficienza renale, ogni 30 minuti una persona con diabete ha un ictus, ogni 90 minuti una persona subisce un’amputazione a causa del diabete, ogni tre ore una persona con diabete entra in dialisi, ogni 20 minuti una persona con diabete muore a causa del diabete. Il diabete riduce la quantità di vita di 7,5 anni nell’uomo e di 8,2 nella donna”.
Anche la qualità della vita naturalmente ne risente. Un diabetico è infatti “obbligato alla dieta, all’attività fisica, ad assumere farmaci specifici orali o iniettabili oltre ad altri farmaci. Il diabetico è costretto ad un autocontrollo glicemico, a visite mediche e a esami di laboratorio e strumentali. Nel corso della sua vita un diabetico deve imporsi da 100mila a 500mila azioni che peggiorano la sua vita”.
“Più alto anche il tasso di ospedalizzazione, 21,4% per un diabetico, contro il 12,7% di un non diabetico. Il costo di ospedalizzazione è maggiore di quanto calcolato con il sistema del rimborso in base alle tariffe Drg. Un ricovero ordinario di un diabetico nel 2012 – ha spiegato ancora il presidente della società italiana diabetologia – in Italia con il sistema Drg è stato valorizzato o rimborsato circa 2650 euro. La durata della degenza di un diabetico in media è stata di 10,7 giorni. È consolidato (dati ministero della Salute) che il costo reale di una giornata di degenza sia in Italia di circa 750 euro. Il costo reale di una degenza di 10,7 giorni è stato quindi pari a circa 8mila euro che corrisponde al triplo di quanto è stato valorizzato con il sistema Drg”.
“Il costo annuale reale della cura del diabete in Italia, dati del 2012, è di 4mila euro annui. Che moltiplicati per il numero di diabetici, 3.750 è pari a 15 miliardi di euro l’anno. A questi vanno aggiunti i costi diretti personali come i ticket per prestazioni non esenti, i costi indiretti personali, familiari, aziendali e sociali e infine i costi morali che sono incommensurabili”.
In conclusione per Bonora “questi numeri permettono di comprendere le vere dimensioni del fenomeno diabete in Italia. Perché avere l’esatta conoscenza di quanto impatti sulla qualità e quantità della vita di così tante persone e delle loro famiglie dovrebbe permettere di pianificare meglio le strategie di prevenzione, diagnosi e cura e, soprattutto di prendere decisioni sull’allocazione delle risorse e la definizione delle priorità dei vari interventi a livello nazionale, regionale e locale. Quella del diabete è una sfida da vincere o da perdere tutti insieme”.
22 gennaio 2015
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