Boom di denunce contro i medici
Se ne è parlato al convegno La conciliazione, un’alleanza rinnovata tra medico e cittadino, organizzato oggi a Roma dalla Fondazione Previasme Onlus.
13 MAG - Le richieste di risarcimento di danni per casi, veri o presunti, di malpractice sanitaria hanno avuto negli ultimi anni un costante e progressivo aumento. Ogni anno si stima siano circa 15 mila le controversie medico-legali pendenti nei nostri tribunali. Un numero ingente destinato a crescere se si considera che, secondo i dati diffusi dall’Associazione nazionale imprese assicuratrici, il numero di sinistri denunciati in ambito professionale medico (Aziende sanitarie e singoli professionisti) è cresciuto del 200 per cento dal 1994 al 2007.
Soprattutto il paziente è sempre più orientato a far causa al singolo medico piuttosto che all’azienda sanitaria. Tradotto: il rapporto fiduciario medico-paziente si sta trasformando pericolosamente in un rapporto conflittuale che pone seri problemi per entrambe le parti. Il medico si trova a dover sostenere per anni il peso del sospetto di colpevolezza e il paziente deve attenderne altrettanti per un risarcimento che rappresenta spesso un riconoscimento tardivo. Senza contare la diffusione anche in Italia della cosiddetta medicina difensiva da parte dei camici bianchi o la richiesta di risarcimenti sempre più consistenti avanzate dai pazienti. Ma dal legislatore arriva oggi una nuova opportunità: il tentativo di conciliazione con il paziente, in caso di controversia, diventerà obbligatorio a partire dal 2011 (D.lgs 28/2010).
Insomma, non sarà possibile rivolgersi direttamente alla magistratura per contenziosi in materia di responsabilità medica senza aver prima tentato la strada della conciliazione.
Di questo si parla nell’ambito del convegno “La conciliazione, un’alleanza rinnovata tra medico e cittadino”, organizzato a Roma il 13 maggio, presso la sede dell’Enpam, organizzato dalla Fondazione Previasme Onlus e promosso da Assomedico, con la collaborazione di Fimmg, la partecipazione dell’Ania e il patrocinio dell’Enpam.
I numeri del contenzioso medico-legale
Che il fenomeno del contenzioso sulla responsabilità civile medico-sanitaria stia assumendo contorni preoccupanti è confermato dai dati dell’Ania: il numero di sinistri denunciati in ambito professionale medico è, infatti, cresciuto del 200 per cento dal 1994 al 2007, e l’ammontare delle denunce e le relative aperture delle pratiche di risarcimento derivanti da sinistri nell’area medica è, passato da 9.567 del 1994 ai 29.543 del 2007. Un numero impressionante che, da solo, copre il 5 per cento dell’intero ramo della responsabilità civile generale delle assicurazioni italiane (escluso RC auto). Non solo. Se il numero di denunce verso le strutture sanitarie presenta un trend in lieve diminuzione: dalle 16.424 denunce del 2006 si è passati a 16.128 casi nel 2007, con un decremento dell’1,8 per cento. Invece quelle verso i singoli medici sono cresciute del 12,2 per cento, così da 11.959 casi del 2006 si è passati a 13.415 denunce nel 2007.
I presunti errori sono anche al primo posto tra le diverse tipologie di casi segnalati all’Osservatorio Pit Salute-Cittadinanzattiva con una percentuale di segnalazioni nel 2008 intorno al 18 per cento. Un trend già registrato negli anni precedenti: erano 18,2 per cento nel 2007. I cittadini puntano il dito prevalentemente su errori durante lo svolgimento di interventi chirurgici (il 53 per cento) piuttosto che errata diagnosi (26 per cento). Un 12 per cento segnala invece casi di errata terapia.
La conciliazione piace ai medici
Di certo la novità offerta dal legislatore raccoglie il plauso dei medici. Dall’indagine condotta nel mese di aprile da Assomedico – associazione senza scopo di lucro – è emerso che l’88,5 per cento dei camici bianchi promuove l’introduzione di un processo di mediazione, e ben il 94 per cento ritiene si avrà una riduzione di costi e tempi rispetto all’iter giudiziale.
Questo nonostante siano ancora in pochi ad essere informati sulle novità: il 66,5 per cento dei medici non è a conoscenza dei contenuti delle nuove disposizioni, appena il 21 per cento ne ha sentito parlare e solo il 12,5 per cento è preparato. Soprattutto il 60 per cento è persuaso che la via della conciliazione è un’opportunità da cogliere e offrirà la possibilità di salvaguardare il rapporto fiduciario instaurato con paziente.
Della stessa opinione è l’avvocato Alessandro Calzavara, della Fondazione Previasme Onlus: “La novità introdotta dal legislatore avrà sicuramente ricadute positive sul rapporto medico-paziente, che sempre di più si sta trasformando da rapporto fiduciario in un rapporto conflittuale con tutte le negatività che questo comporta. Avrà inoltre – ha aggiunto Calzavara – un impatto positivo sul risarcimento dei danni di piccola e media dimensione, porterà ad un’accelerazione dei tempi di risoluzione dei contenziosi e a una riduzione delle spese a carico delle parti. Certo – ha concluso – bisogna cambiare mentalità per innovare rapporti tra medici e cittadini, per passare da una logica di conflitto a una disponibilità reciproca al dialogo”.
13 maggio 2010
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