Governo e Parlamento
I nuovi Lea sono salvi (per ora). Il Tar Lazio revoca lo stop al decreto sulle nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale
di G.R.Il Tar Lazio ha oggi accolto l'istanza di revoca presentata dall'Avvocatura generale dello Stato del Decreto con il quale ieri era stato bloccato, per la parte riguardante le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale, il Decreto tariffe.
Vista l’istanza di revoca depositata dall’Avvocatura dello Stato con cui si rappresenta l’estrema difficoltà “di attivare il sistema tariffario del giugno 2023, con i relativi nomenclatori e cataloghi regionali, il che presuppone una necessaria pianificazione e valutazione di impatti organizzativi, tecnologici ed economici, con il coinvolgimento di tutti i fornitori di applicativi” che determinerebbe “un blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all’utenza e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti”.
Per questo, "preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto in esame che determinerebbero il blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all’utenza e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti", il Tar Lazio ha così deciso di accogliere l’istanza di revoca, confermando la fissazione alla camera di consiglio del 28 gennaio 2025.
La decisione di ieri aveva infatti scatenato il caos mandando in tilt le Regioni che avevano già avviato il nuovo nomenclatore/tariffario. Inoltre, come spiegava nell'istanza l'Avvocatura generale dello Stato, "l’ambiente di test del Sistema TS è stato configurato con le nuove informazioni già dalla metà del mese di dicembre, al fine di consentire alle regioni e province autonome di effettuare tutti i test necessari a garantire la continuità del servizio in fase di prescrizione, di presa in carico (prenotazione) e di erogazione delle prestazioni con le nuove codifiche/tariffe. La funzionalità del Sistema TS per la ricetta dematerializzata, aggiornata con le nuove codifiche/tariffe, ha preso avvio dalle 00:25 del 30 dicembre 2024 e, alle
ore 11 dello stesso giorno, già circa 200mila prescrizioni erano state effettuate con successo con il nuovo nomenclatore/tariffario".
La sospensione del decreto Tariffe comporta, pertanto, la necessità di riportare il sistema TS e tutti gli applicativi regionali/aziendali/dei singoli professionisti alle precedenti codifiche/tariffe previste, rispettivamente:
- dal decreto 22 luglio 1996, per i soli giorni 30 e 31 dicembre 2024;
- dal decreto 23 giugno 2023 a partire dal 1° gennaio 2025: infatti, la proroga dell'entrata in vigore del decreto 23 giugno 2023 cesserà il giorno 1° gennaio 2025 sicché - da tale ultima data, per effetto della sospensione del decreto del 25 novembre 2024 - entrerà in vigore proprio il Decreto 23 giugno 2023.
"In sostanza - sottolineava l'Avvocatura generale dello Stato - la disciplina che, dal 1 Gennaio 2025 è destinata a trovare applicazione per effetto della sospensione, è – appunto – quella del D.M. 23 giugno 2023, dal che consegue la necessità non già di riattivare il precedente nomenclatore/tariffario vigente alla data del 29 dicembre 2024, bensì di attivare il sistema tariffario del giugno 2023, con i relativi nomenclatori e cataloghi regionali, il che presuppone una necessaria pianificazione e valutazione di impatti organizzativi, tecnologici ed economici, con il coinvolgimento di tutti i fornitori di applicativi e con la possibilità – considerato il numero delle installazioni a livello sia ambulatoriale sia aziendale – che si renda necessario un un blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all’utenza e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti".
In ultimo, un ritorno alle precedenti codifiche delle prestazioni, avrebbe creato una confusione nei soggetti prescrittori, nelle strutture eroganti e nei cittadini e comporterebbe spese economiche per il roll back dei sistemi. Da qui il dietrofront del Tar Lazio in attesa della decisione del prossimo 28 gennaio.
Giovanni Rodriquez