“La salute e il benessere delle donne contribuisce alla prosperità della nostra società e allo sviluppo della salute e del benessere delle future generazioni. Investire sulla salute della donna significa, quindi, investire in una società migliore”.
Così il ministero della Salute Orazio Schillaci in un video messaggio rivolto ai ginecologi della Federazione Sigo (Aogoi, Agui e Agite) in vista del loro prossimo Congresso nazionale a Firenze
“La tutela della salute femminile, dai primi stadi della vita fino all’età più avanzata, è stato da subito un nostro impegno – ha sottolineato – e sono convinto che anche la piena sinergia con la vostra federazione, che include tutte le componenti della ginecologia italiana, ognuna fondamentale nella sua specificità, ci aiuterà ad attuare, su tutto il territorio nazionale, i programmi ai quali stiamo lavorando per la piena funzionalità della rete assistenziale territorio-ospedale-università. Stiamo sostenendo lo sviluppo della medicina di genere, elemento chiave contro le disuguaglianze nella salute: questo vuol dire investire in percorsi clinico-assistenziali nei confronti di patologie, spesso misconosciute, a forte ritardo diagnostico ma fortemente invalidanti e a notevole impatto sociale, che colpiscono elettivamente le donne. Penso all’endometriosi o alla vulvodinia, garantendone così un approccio più completo e inclusivo”.
Altro aspetto essenziale, ha ricordato Schillaci, riguarda l’impulso che il Ministero sta dando alla prevenzione attraverso progetti di formazione ed educazione per la popolazione e gli operatori sanitari con l’obiettivo di diffondere stili di vita corretti e incentivare le donne a partecipare attivamente ai programmi di screening, non solo quelli oncologici, ma anche quelli per la prevenzione della salute riproduttiva o delle patologie croniche postmenopausali.
Accanto ai programmi di screening oncologici o di vaccinazione anti HPV, per ridurre l’incidenza delle patologie neoplastiche, si stanno inoltre promuovendo campagne di prevenzione sulla fertilità, per rendere la popolazione femminile sempre più consapevole dei fattori ambientali, comportamentali, iatrogeni che possono impattare sulla salute riproduttiva.
“La salute riproduttiva – ha aggiunto – è uno dei temi centrali del programma del ministero della Salute anche determinando condizioni di più facile accesso e maggiore omogeneità alle tecniche PMA e agendo sulla sicurezza e qualità del percorso nascita, cosi da poter dare un contributo significativo alla lotta alla denatalità. L’imminente introduzione nei Lea delle procedure PMA, sia omologhe che eterologhe, a cui spero seguirà in tempi brevi la richiesta di inserimento anche di procedure di preservazione della fertilità in casi specifici, daranno un significativo contributo alla omogeneizzazione delle procedure”.
Il Ministro ha infine posto l’accento sull’età postmenopausale perché “la donna ha il diritto di vivere in pieno benessere dall’età riproduttiva alla terza età, accompagnata nel suo percorso da professionisti competenti e anche empatici”.
“L’equità e l’appropriatezza delle cure, la centralità della persona e l’accesso a servizi adeguati alle problematiche specifiche della salute femminile, in tutte le sue età – ha concluso – sono pertanto obiettivi cardine delle nostre azioni in sanità. Sono certo che il vostro congresso, con l’intenso confronto e condivisione di esperienze, con tanta competenza, ci fornirà ulteriori spunti di riflessione e stimolo”.