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QS Edizioni - mercoledì 4 dicembre 2024

Cronache

Benessere animale. Oltre 100.000 cani nei canili italiani, più dell’80% in 5 Regioni del Sud. Gemmato: “Un miliardo di spesa e rischio zoomafia”

immagine 17 ottobre - In alcune regioni si registrano medie con punte di oltre 300 cani per canile. I risultati della campagna di controlli condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) sui canili e gattili, strutture ricettive, allevamenti e centri di addestramento, negozi di animali e pet food del territorio nazionale

“Dai dati del Sistema di identificazione nazionale degli animali da compagnia (SINAC) del Ministero della Salute, di cui ho siglato l’istituzione lo scorso anno – commenta il Sottosegretario – emerge una fotografia sconcertante: sul totale dei cani ospitati nei canili delle regioni che attualmente aderiscono al SINAC, oltre 100.000 esemplari, più dell’80% è ospitato in sole cinque regioni, Puglia, Sardegna, Sicilia, Calabria e Campania. Se si rapporta a livello territoriale il numero dei canili autorizzati con il numero dei cani identificati e registrati, è evidente il sovraffollamento delle strutture, che determina il mancato rispetto di standard di salute e benessere animale adeguati”. A dirlo nel corso della conferenza di presentazione dei risultati della campagna di controlli condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) sui canili e gattili, strutture ricettive, allevamenti e centri di addestramento, negozi di animali e pet food del territorio nazionale, il Sottosegretario alla Salute con delega alla sanità animale, Marcello Gemmato.

“Questo, in prospettiva One Health - ha proseguito - rappresenta una minaccia anche per la salute pubblica e per gli ecosistemi di riferimento. Basti pensare che in alcune regioni si registrano medie con punte di oltre 300 cani per canile. Inoltre, tenuto conto del costo medio giornaliero unitario per la gestione del singolo cane ospitato nel canile, stimato dal Ministero della Salute in un range compreso fra 3,5 e 4,5 euro, la spesa pubblica in un arco temporale di 7 anni (durata media della permanenza degli animali nelle strutture) supera, in Italia, un miliardo di euro. Tale settore di attività, pertanto, è diventato particolarmente attrattivo per la cosiddetta zoomafia, che ritiene lucrativo trattenere esemplari nei canili per percepire sussidi statali, non curandosi delle loro condizioni e ostacolandone al contempo l’adozione. Per fare luce su questi aspetti e utilizzando il SINAC abbiamo avviato una campagna di controlli a tappeto di concerto con i NAS, che si è svolta da maggio a settembre 2024”.

“Le attività di controllo – ha spiegato il Comandante dei Carabinieri per la Tutala della Salute, Gen. B. Raffaele Covetti – hanno interessato il comparto degli animali d’affezione, per accertare lo stato di benessere nel mantenimento degli animali, la gestione e l’impiego di farmaci veterinari, la conservazione e la somministrazione di alimenti e mangimi. Le indagini hanno dato luogo a numerose sanzioni di tipo amministrativo, denunce, sequestri di strutture, per un valore complessivo di € 4.665.205. È fondamentale disporre degli strumenti idonei a censire e verificare le strutture che ospitano animali d’affezione e in questo il SINAC si è rivelato un sistema valido e un supporto imprescindibile. Continueremo ad implementare le attività ispettive, di concerto con il Ministero della Salute, per il ripristino della legalità e la garanzia del benessere animale”.

Le attività di controllo sanitario sui canili del territorio nazionale sono state oggetto anche di un’interrogazione parlamentare nel novembre 2023, a firma della deputata Rita Dalla Chiesa, che ha richiamato l’attenzione del Governo sul tema della salute e del benessere degli animali d’affezione. “Sono felice di aver potuto finalmente parlare di quello che rappresenta un gravissimo problema che riguarda soprattutto l’Italia del centro sud - afferma l’On. Rita Dalla Chiesa. Mi riferisco ai maltrattamenti sugli animali, alle condizioni terribili dei cosiddetti canili fantasma, che arrivano ad ospitare anche 3.000 cani, dei quali poi non si sa più nulla. Parliamo di entrate economiche di cui beneficiano illegittimamente i gestori di molti canili, di mancanza di sterilizzazione dei randagi, della necessità di un albo per il personale volontario che lavora nei canili, troppo spesso senza adeguata formazione. Aspetti su cui finalmente stiamo facendo luce, soprattutto in un’ottica di rispetto della legge. Sono certa che da questa giornata prenderanno il via molte altre iniziative, con il coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate”.

Alla conferenza ha preso parte anche la Presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, l’on. Maria Vittoria Brambilla, che ha fatto il punto sulle attività in corso e sulle iniziative legislative allo studio. “Il SINAC per la prima volta consente di identificare e registrare i nostri amici animali aumentando la capacità di governance del sistema. - è il commento dell’on. Maria Vittoria Brambilla. “Grazie al SINAC sarà possibile non solo erogare con la necessaria adeguatezza i servizi che i cittadini richiedono, ma anche raccogliere importanti indicatori sulla salute e sul benessere degli animali d’affezione. Un sentito ringraziamento va alle forze dell’ordine, e in particolare ai Carabinieri, per aver dato sistematicità alle verifiche sui canili e per aver portato alla luce tante situazioni assolutamente intollerabili. I dati forniti oggi sono la fotografia di una realtà con molte ombre, ma anche il necessario punto di partenza per altri, doverosi interventi. Voglio infine ricordare che proprio ieri la commissione Giustizia, esaminando la proposta di legge AC 30 di cui sono prima firmataria e relatrice, ha approvato un emendamento che esenta dal pagamento delle sanzioni amministrative i proprietari o i detentori che spontaneamente si mettono in regola con le norme sull’identificazione degli animali da compagnia. È un invito a far registrare nel sistema informativo il proprio animale, invito al quale la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, di cui mi onoro di essere presidente, risponderà organizzando sul territorio giornate dedicate alla microchippatura”.

Carenze igienico-strutturali ed autorizzative degli ambienti destinati al ricovero, maltrattamenti, omessa registrazione degli animali all'anagrafe canina, gestione irregolare dei farmaci. Sono solo alcuni degli esiti delle attività di controllo dei Carabinieri Nas. Nel complesso, sono stati effettuati 1.210 controlli: 218 gli esiti non conformi, 31 le infrazioni penali e 287 le amministrative, per un totale di più di un milione e 500 mila violazioni contestate. A soffrirne soprattutto gli animali: ne sono stati sequestrati più di mille capi. Per quanto riguarda gli alimenti a loro destinati, sono state sequestrate più di 2mila confezioni, a queste si aggiungono 99 confezioni di farmaci a loro destinati (molti con obbligo di prescrizione ma senza ricetta medica o scaduti), mentre 20 sono state le chiusure delle strutture non in regola sul territorio nazionale per un valore sequestri totale di 4.665.205.

17 ottobre 2024
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