FVG. Riccardi: “Necessario potenziare medicina territoriale”
L'intervento dell'assessore in Consiglio comunale a Gorizia. “Le Case della comunità possono essere la risposta in grado di dare al cittadino un'assistenza costante: la sfida da affrontare sta nel popolare queste strutture con un sistema professionale qualificato”, ha detto Riccardi. “Non chiuderemo alcun ospedale – ha sottolineato -, ma non possiamo pensare che ognuno di essi svolga le medesime funzioni”.
05 DIC - “Il tema del rapporto tra medicina generale e sanità pubblica rappresenta una problematica che investe l'intero Paese, dove, ad oggi, mancano più di 65mila medici e 20mila infermieri. Davanti a questa complessità, l'intercettazione del bisogno salute deve essere perseguita attraverso il potenziamento della medicina territoriale. In questo contesto, le Case della comunità possono essere la risposta in grado di dare al cittadino un'assistenza costante: la sfida da affrontare sta nel popolare queste strutture con un sistema professionale qualificato”. Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute
Riccardo Riccardi, intervenendo nella seduta odierna del Consiglio comunale a Gorizia a cui ha preso parte anche il direttore generale di Asugi
Antonio Poggiana.Tra le numerose tematiche discusse rientra, in particolare, il problema legato alla carenza di medici di base nel territorio isontino e all'istituzione degli Ambulatori sperimentali di assistenza primaria (Asap) per fare fronte alla situazione emergenziale. Su questo aspetto, Riccardi ha evidenziato la necessità di “implementare un servizio di trasporto pubblico per i pazienti fragili, con riferimento specialmente alle aree più periferiche del territorio”.
“La mancanza di personale medico determina che sia il professionista a decidere dove andare a lavorare e che la scelta cada, nella maggior parte dei casi, sulle organizzazioni più complesse e con maggiori casistiche - ha analizzato l'esponente della Giunta -. È anche di fronte a tale carenza che diventa fondamentale specializzare le strutture ospedaliere e potenziare la sanità territoriale, in coerenza con i bisogni dei cittadini e ponendo attenzione all'elemento della prossimità. Non chiuderemo alcun ospedale, ma non possiamo pensare che ognuno di essi svolga le medesime funzioni”.
L'assessore ha posto l'accento sull'eccessiva frammentazione del sistema sanitario, sul sensibile aumento dell'inappropriatezza prescrittiva e sui mutati bisogni di salute a cui l'impianto organizzativo non ha saputo adattarsi negli ultimi 30 anni. "Prendendo atto della costante crescita dell'aspettativa di vita, all'invecchiamento della popolazione - ha sostenuto Riccardi - servono maggiori sforzi nella risposta alle acuzie e nel fornire prestazioni che soddisfino sempre più anche i bisogni sociali dei cittadini".
05 dicembre 2024
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