Individuare le linee di indirizzo utili al potenziamento del sistema di ricerca, finalizzato al miglioramento della salute della popolazione, attraverso strategie di cura, di gestione ed organizzazione dei servizi sanitari e delle pratiche cliniche. E ancora, ottimizzare e potenziare l’utilizzo delle risorse dedicate alla ricerca per valorizzare una visione unitaria delle forze presenti nel Ssn, nel mondo accademico e scientifico e a livello internazionale, rendendo quindi più strutturata e competitiva la ricerca italiana.
Sono queste le funzioni strategiche del Programma nazionale della ricerca sanitaria (PNRS) 2023-2025 elaborato dal Ministero della Salute d’intesa con la Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano.
Il PNRS si inserisce nel contesto delle politiche della ricerca del Paese e come tale costituisce la declinazione, per il Servizio sanitario nazionale, delle linee generali stabilite dal Programma nazionale della ricerca, elaborato e adottato dal Ministero dell'Università e della Ricerca.
Nel PNRS, spiega il ministero, vengono indicate le finalità in ambito di ricerca sanitaria che, seppure con una declinazione differente, sono correlate con quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sottolineando in particolare l’importanza dell’integrazione dei progetti sviluppati in ambito del Pnrs con le altre iniziative nel settore salute previste nel Pnrr.
In particolare il Piano 2023-2025 ha puntato i riflettori su come migliorare l'integrazione multi professionale, per il supporto alla prevenzione, al governo clinico, alla continuità assistenziale, al mantenimento dell’avanguardia nella diagnostica e alla comunicazione con i cittadini.
È stato messo in evidenza tutto quello che ha comportato la pandemia da Covid-19, facendo riflettere sulla salute come bene non solo individuale ma appartenente a tutta la comunità, forzando ad essere consapevoli delle conseguenze che il comportamento di ciascuno ha sulla salute degli altri.