“Pur consapevoli del difficile quadro internazionale in cui anche l’ultima manovra è stata varata, non possiamo accettare in silenzio inique e pesanti penalizzazioni che, sommate a quelle del 2010 e 2011, fanno dei medici, veterinari e dirigenti del Servizio sanitario nazionale le categorie chiamate a pagare il prezzo più alto, in termini retributivi, previdenziali, normativi e professionali”.
Per questa ragione, ma anche per reclamare l’attenzione che il settore merita a difesa di un sistema salute che garantisca in maniera adeguata la tutela dei cittadini e la dignità professionale degli operatori, le organizzazioni sindacali dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici e professionali che operano nel Servizio sanitario nazionale daranno oggi vita a una manifestazione a Roma che partirà con un confronto a cui parteciperà anche la stampa presso il Cinema Capranica, per poi culminare con un sit in a Montecitorio, dove la delegazione intersindacale porterà con sé le oltre 10.000 firme raccolte attraverso il sito di protesta “Cambiamo la manovra!”.
“Non possiamo che confermare le ragioni di una protesta”, si legge sul manifesto che accompagna l’iniziativa, che continua:
A cominciare dal rivolgimento delle regole Irpef per cui il contributo di solidarietà è chiesto ai soli dipendenti pubblici, in spregio di ogni principio costituzionale di eguaglianza dei cittadini davanti al fisco ed al carattere progressivo della imposizione.
A cui aggiungere punizioni specifiche quali:
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il prolungamento a 5 anni del blocco dei contratti di lavoro e delle convenzioni, con conseguente perdita del 20% del potere di acquisto dei loro stipendi,
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lo scippo per 2 anni del TFR, che è salario differito, in gran parte autofinanziato,
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la minaccia di una mobilità selvaggia e di una ulteriore precarizzazione degli incarichi di lavoro,
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la proroga della facoltà delle amministrazioni di pensionamento coatto, a prescindere dalla età anagrafica, spesso inferiore a 60 anni.
Ecco tutti gli interventi della giornata:
L'intersindacale scrive a Governo, Parlamento e Regioni: "La sanità è entrata in fase recessiva. Sempre più povera e solo per i poveri".
Cercelletta (Aaroi-Emac): "I pazienti hanno paura come noi"
Masucci (Uil medici): "Bisogna cambiare rotta"
Milillo (Fimmg): “Trattati come manodopera da tagliare”
Cassi (Cimo-Asmd): “Più ruolo e carriere senza politica”
Filippi (medici precari Cgil): "In Italia 10 mila medici sono precari"
Campanozzi (Cimop): “Nella sanità privata medici sottopagati”
Sellini (Aupi): “Brunetta se ne deve andare a casa”
Fini (Smi): “L’emergenza sanitaria territoriale è a rischio”
Di Silverio (Federspecializzandi): "Siamo indignati"
Troise (Anaao): "Ecco perché la sanità sta affossando"