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Noi, autisti soccorritori: la prima linea dell’emergenza

di Daniele Orletti

09 APR - Gentile Direttore,
il Co.E.S. non ha bisogno di presentazioni: questa Associazione di Categoria è l’elemento principe della lotta costante a favore dell’istituzione della figura dell’Autista-Soccorritore fin dal 1996. Il suo cammino è stato tutto ripercorso aprendo i propri faldoni pieni di storia, di documenti, di trattative presentando alle moltitudini di sostenitori sparsi per tutta la penisola il forte impegno e la preponderante ed energica presenza nella lotta quotidiana per la conquista di un sacrosanto diritto da riconoscere ad una delle 3 fondamentali figure che concorrono a portare il soccorso sanitario nel mondo: l’Autista-Soccorritore.
 
Lunedì 22 Marzo si è svolta una grande video-conferenza organizzata con tutti gli iscritti sparsi nel territorio nazionale. Si sono susseguiti negli interventi diversi attori storici di questa “Telenovela” che oseremmo definire permanente quasi come quella più famosa di “Beautiful”. In questo caso purtroppo non si tratta di opere di fantasia, la nostra storia si fonda su incontri sindacali e tavoli di confronto, dalla Conferenza Stato-Regioni ai Ministeri ed a quelli Sindacali, ovvero, è stata dibattuta presso chi il potere di cambiare le cose lo avrebbe ma non lo usa!
 
Le proposte di legge sono state molteplici e a volte disomogenee, rimodellate più volte a seconda dei cambiamenti o delle opportunità della politica del compromesso, ma sempre sopra la soglia della correttezza, del buonsenso e comunque realizzate, grazie anche alle nostre intermediazioni, senza mai oltrepassare il limite delle professioni sanitarie con cui lavoriamo fianco a fianco e con le quali ci siamo sempre confrontati con rettitudine e con il dovuto rispetto reciproco.
La figura dell’Autista di ambulanza è da ricercare già nei vecchissimi contratti pubblici, ma è solo nel 1996 che avviene un forte balzo in avanti nelle competenze che rende necessaria una nuova formulazione delle mansioni. La gestione della sanità e quindi dell’organizzazione del S.E.T. 118 su base regionale, porta l’Autista Soccorritore ad avere la stessa funzione, ma competenze a volte molto diverse.
 
Tutto questo è in netta contrapposizione all’omologazione delle professioni a livello europeo finalizzata alla libera circolazione dei lavoratori, tanto è vero che alcuni colleghi spesso sono esclusi dai concorsi pubblici per la mancanza di “equipollenza” dei titoli formativi rispetto a quelli richiesti dalla Regione, diversa dalla loro, che bandisce la selezione.
 
Un altro fattore discriminante è il caso delle aziende pubbliche che permettono di concorrere a concorsi e avvisi anche a coloro che non hanno all’attivo i 5 anni di attività lavorativa retribuita svolta nell’ambito di un rapporto d’impiego, non ricomprendendovi pertanto l’attività svolta a titolo di volontariato, come ha ribadito anche il Dipartimento della Funzione pubblica recentemente e precedentemente l’ARAN.
 
Tiberi, storico del CoES Italia e past President, racconta del primo documento di proposta della figura professionale dell’allora neonata associazione, presentato insieme alla Dr.ssa Martelli del Ministero della Salute a cavallo del Millennio.
 
L’ultimo disegno di legge che allo stato attuale rappresenta la nostra attuale speranza, è stato presentato nel 2018 dal Sen. Rino Marinello. Al momento è al vaglio della Commissione Salute del Senato. Inizialmente fu presentato con una proposta formativa di 1000 ore, ad oggi si è allineato alla media europea, ovvero a 500 ore e prevede un preciso percorso formativo, competenze ed attività dell’Autista-Soccorritore univoche per tutte le Regioni.
 
Questo titolo abilitante nell’attuale ipotesi andrebbe riconosciuto anche a chi già sta svolgendo questo lavoro da un certo periodo, eventualmente integrando i singoli moduli formativi carenti e/o prevedendo inoltre una fase transitoria che scongiurerebbe qualsivoglia minimo ostacolo o intoppo al corretto funzionamento della macchina del S.E.T. 118.
 
Visto lo stallo in cui versava nuovamente il suddetto DDL, il 14 Luglio 2020 a Roma i rappresentanti delegati CoES di tutte le Regioni hanno manifestato davanti a Montecitorio. Eravamo appena fuori dal periodo dalla prima ondata di Covid 19. Con noi si sono schierati anche i rappresentanti sindacali e le varie forze politiche in maniera trasversale, ma il traguardo è rimasto sempre inarrivabile.
 
Recentemente abbiamo registrato interventi istituzionali di sollecito al Governo e al Ministero della Salute sul tema a noi caro anche da parte dall’On. Bond e dell’On. Cappellacci, segnali evidenti della necessità bipartisan di arrivare al risultato. Per questo Co.E.S. Italia chiede un atto di coraggio alle Istituzioni tutte, chiede a gran voce di trovare il modo, la forza e una scadenza limite entro la quale approvare il percorso.
 
Noi siamo la prima linea nell’emergenza, corriamo per tutti Voi, chiediamo adesso uno scatto in avanti per noi questa volta, siamo come soldati e non fa parte del nostro carattere di combattenti mollare e mai lo faremo.
 
Daniele Orletti
Presidente Co.E.S. Italia


09 aprile 2021
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