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Ha senso vaccinare chi ha già contratto il virus?

di Piero Borsotti

08 APR - Gentile Direttore,
sono Piero Borsotti, un fisioterapista dipendente di un ospedale pubblico Milanese. Come molti sanitari sarò costretto a fare la vaccinazione anti-covid19 perché il decreto del 01.04.2021 lo impone di fatto a tutto il personale sanitario italiano (pena interdizione a praticare la professione e decurtazione totale dello stipendio). E fin qui... Etica.... Morale.... Giustizia... Tutto perfettamente giusto! Allora perché scrivere un giornale di sanità?Per una questione che non viene considerata dal DL!

Io il 7 aprile 2020 ho contratto il covid19 (riconosciuto come infortunio sul lavoro) e, dopo più di un mese, ho dovuto riprendere il lavoro malgrado fossi ancora assai affaticabile.
È passato un anno, duro, impegnativo sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico. Un anno di lavoro ininterrotto, dove sono passato da quasi martire a eroe ed ora additato come un untore!

Ci tengo a sottolineare ed affermare che non sono un NO-VAX. Faccio tutti gli anni la vaccinazione antinfluenzale proprio per non trasmettere a nessuno (famigliari e pazienti) l’influenza. Tutelare la mia salute e quella degli altri fa parte della scelta lavorativa e della stessa etica professionale.
Perché non voglio dunque fare il vaccino?

Semplice spiegazione che per la sua ovvietà non viene considerata (credo per motivi futili e purtroppo semplicemente e tristemente economici) né dal CTS di questa epidemia né dal CDM che emana una legge per "tutti uguali" ma non uguale per tutti!

La vaccinazione ha lo scopo di fare produrre al nostro sistema immunitario gli anticorpi specifici (in questo caso contro il virus sars-cov 2 chiamato covid19) per salvaguardare la salute di chi si vaccina.

Vaccinarsi non ha mai voluto dire e non vuol dire però non poter trasmettere il virus "in breve tempo" tramite le vie aeree alte (naso/bocca) ma vuol dire che se il virus entra nel corpo, nel mio organismo, al 90..95..99% viene riconosciuto e reso innocuo.
E qui la questione.

Se un soggetto ha già sviluppato gli anticorpi ( che nella storia del corpo umano da sempre sono deputati alle difese immunitarie contro i virus) contro il virus covid19, che senso ha e perché deve somministrarsi un prodotto farmaceutico per produrre gli stessi anticorpi?
Certo i vaccini attualmente in commercio sono mRNA ... Basati su proteina Spike....ecc ecc...
Un innovativo tipo di vaccino che risulta essere potenzialmente fantastico in quanto non contiene un virus attenuato, che garantisce al 90-95% il fatto di non contrarre la malattia ma con la condizione di produrre anticorpi e, alla peggio (fallimento del vaccino), con il risultato di non sviluppare gli anticorpi.

Lo Stato, il ministero della salute, non vuole verificare la presenza di anticorpi nel sangue delle persone che hanno avuto il covid, definito "utile aolomper studi epidemiologici”. Per economia? Per paura di smentire affermazioni errate del CTS?

Mi è stato risposto dal medico competente dell'azienda in cui lavoro che il motivo della non ricerca degli anticorpi e la scelta di vaccinare "a prescindere" è dovuta la fatto che "non si sa qual é il livello di cut-off per il quale si ha o meno l'immunità garantita (sempre con il margine della sconosciuta copertura alle nuove varianti. Esattamente come per il vaccino studiato sullo stesso ceppo virale preso da me nell'aprile scorso). Pertanto è meglio fare una dose per rinforzare le difese (senza considerare i potenziali rischi che non sono stati studiati in fase di creazione e immissione sul mercato dei vaccini attualmente in uso).

Il problema che pongo è: in una nazione che arranca a vaccinare, che ha problemi con le dosi di vaccino... Perché anziché vaccinare chi non ha mai (per fortuna sua) avuto covid si vuole vaccinare a tutti i costi chi lo ha già fatto con la falsa scusa di contenere il contagio?
Scelta di propaganda? Scelta (minaccia delle sanzioni) per fare il pugno duro, considerato che alla fine messi alle strette si sceglie il vaccino? Con il rischio di trovarsi tra qualche anno con problemi o magari addirittura morendo in breve tempo come "evento avverso”. Peraltro nel "bugiardino" del vaccino Pfizer è specificato che nella fase di studio sono stati esclusi i soggetti che avevano già contratto il covid19. Questo vuol dire che da quando somministrano il vaccino agli ex ammalati/guariti di covid si entra nel cambi dello sconosciuto e del "vediamo cosa succederà"...

Sapendo che vaccinarsi non argina il contagio se non perché blocca lo sviluppo del patogeno all'interno del soggetto che ha gli anticorpi ma non in quello che non li ha, che senso ha obbligare tutti a vaccinarsi?
Dire per partito preso che gli anticorpi creati dal corpo umano (che sopravvive da mille e mille anni agli attacchi dei virus) non sono validi solo perché non costruiti dalla farmaceutica moderna mi sembra un passo falso!

Una dichiarazione becera e un tantino ignorante se non giustificata dal "vaccinare e basta, senza senso... Per fare numeri e non per difendere davvero la popolazione”.

E la legge vieta a tutti i sanitari (che definisco "coviddati") che non ritengono di dover avere una dose per produrre anticorpi a favore di chi non li ha proprio mai avuti..e li priva della possibilità di lavorare (sottraendo forze alla sanità che arranca) per un mero concetto basato sul "non si sa....non sappiamo... Si saprà solo con il tempo”?

E intanto penso al giovane o al nonno che morirà in attesa del vaccino. Vaccino che hanno sprecato su chi già aveva i suoi anticorpi (mettendolo magari a rischio...ma non si sa). Questo fa male. Questo rattrista davvero e rende vani gli sforzi fatti finora.

Piero Borsotti
Fisioterapista, Milano


08 aprile 2021
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