Fondo Demenze, il ruolo della Rete Nazionale degli Psicologi
di Rita Bonanni, Manuela Castellino, Maila Coltelli e altri.
08 AGO -
Gentile Direttore,il Disturbo Neurocognitivo rappresenta a tutt’oggi un problema socio-sanitario di grave entità, stante il continuo invecchiamento della popolazione. Le diverse forme di demenza presentano infatti una prevalenza di circa il 7% tra gli individui di età superiore ai 60 anni e sono presenti nel 30% della popolazione ultraottantenne. Al fine di affrontare tale emergenza, nel 2014 è stato redatto il Piano Nazionale Demenze, unico nel panorama dei paesi occidentali a non essere finanziato. Solo nel marzo 2022 il Fondo per l’Alzheimer e le Demenze ha visto finanziato una prima triennalità 2021-2023 per 15 milioni di euro; da pochi giorni il rifinanziamento per il triennio 2024-2026, per 34 milioni e 900.000 euro, è stato approvato in via definitiva dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 25 luglio 2024.
La prima triennalità ha consentito di implementare e/o creare servizi diretti ai pazienti e alle famiglie, attraverso il reclutamento di psicologi con competenze nell’ambito della Neuropsicologia del Disturbo Neurocognitivo che hanno svolto la loro professione all’interno di diversi Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) del territorio nazionale.
L’esito di tale implementazione è apparso senza dubbio positivo, vista la evidente riduzione delle liste di attesa per accedere ad una valutazione neuropsicologica e alla possibilità di effettuare una diagnosi precoce o tempestiva del Disturbo Neurocognitivo, che costituisce uno dei fattori principali di prevenzione secondaria. L’individuazione degli psicologi con competenze neuropsicologiche ha inoltre permesso di attivare ulteriori servizi diretti al paziente e alla rete famigliare, come il training e la stimolazione cognitiva, nonché forme di sostegno per i caregiver.
Nelle more del passaggio alla nuova triennalità è apparso necessario garantire la continuità assistenziale, realizzabile solo con la tutela della continuità contrattuale degli psicologi individuati.
A tale scopo, il 6 giugno 2024 è nata la Rete Nazionale Psicologi Fondo Demenze 2021-2023, al fine di realizzare una interlocuzione con il Ministero della Salute e con il Tavolo Nazionale Permanente delle Demenze, che vede la partecipazione di tutte le regioni e le PA, nonché delle società scientifiche e associazioni nazionali di famigliari delle persone con demenza.
Per rendere evidente il risultato che l’individuazione di questi professionisti ha prodotto ai fini di un funzionale intervento rivolto a questa tipologia di pazienti, in termini di diagnosi, presa in carico e servizi di prevenzione a diversi livelli, nonché di sostegno ai caregiver, è stata condotta nel mese di giugno una survey alla quale hanno partecipato 157 psicologi con competenze nell’ambito della Neuropsicologia delle Demenze che operano in 17 regioni del territorio nazionale e che attualmente hanno aderito alla Rete Nazionale degli Psicologi nel Fondo Alzheimer e Demenze 2021-2023
I risultati hanno delineato un quadro molto chiaro sotto diversi aspetti. L’individuazione degli psicologi avvenuta attraverso avvisi pubblici ha dato esito a forme contrattuali di tipo libero professionale con le aziende sanitarie nel 60% dei casi e borse di studio nel 30%. La restante percentuale ha riguardato altre forme contrattuali tra le quali è evidente la posizione virtuosa della Puglia che ha instaurato con questi professionisti dei contratti a tempo determinato, riconoscendo l’importanza del ruolo e della presenza degli psicologi all’interno del processo diagnostico e di presa in carico delle persone con demenza.
La survey ha inoltre evidenziato nello specifico i servizi implementati o attivati a seguito della selezione degli psicologi, come da Linee progettuali indicate dal Fondo Alzheimer e Demenze 2021-23, tra le quali:
-l’incremento di valutazioni neuropsicologiche di primo e secondo livello, con abbattimento delle liste di attesa;
-l’individuazione tempestiva di forme prodromiche del Disturbo Neurocognitivo Maggiore, come il Disturbo Soggettivo di Memoria, il Mild Cognitive Impairment, nonché del Mild Behavioural Impairment;
-la creazione di flowchart territoriali con i Medici di Medicina Generale, con condivisione di protocolli di invio del paziente ai Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) e condivisione della successiva presa in carico;
-l’attivazione di attività di training e di stimolazione cognitiva, diretti rispettivamente ai pazienti con diagnosi di Disturbo Neurocognitivo Minore e Maggiore;
-l’attivazione di gruppi psicoeducazionali per i caregiver di pazienti con diagnosi di Disturbo Neurocognitivo Maggiore a medio e alto carico assistenziale;
-l’attivazione di servizi di telemedicina e di teleriabilitazione diretti a pazienti già presi in carico e con quadri clinici complessi e difficoltà di accesso ai CDCD, al fine di garantire la continuità assistenziale.
In diversi CDCD del territorio nazionale questi servizi non erano presenti proprio a causa della mancanza del personale, sebbene siano presenti raccomandazioni specifiche e nelle recenti Linee Guida sulla diagnosi e trattamento della demenza e del MCI, pubblicate sul sito del Sistema Nazionale delle Linee Guida, , in accordo con i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ed adempiendo a quanto indicato nelle Linee di indirizzo sui Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) per le Demenze.
Appare inequivocabile come il Fondo per l’Alzheimer e le Demenze 2021-23 con i 31 Progetti regionali realizzati abbia permesso di implementare l’equipe multidisciplinare e rendere possibile il potenziamento e in alcuni casi, l’attivazione di diversi servizi rivolti ai pazienti e ai famigliari.
In questo passaggio alla nuova triennalità appare necessario mantenere quanto già costruito, garantendo la continuità contrattuale degli psicologi esperti in Neuropsicologia delle Demenze, unica garanzia della continuità assistenziale.
Un segnale in questa direzione è stato già dato da alcune aziende sanitarie che hanno accolto la richiesta di garantire la continuità contrattuale rispondendo positivamente alla autorizzazione delle regioni di appartenenza, rendendo disponibili i fondi aziendali, in attesa della attuazione del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze Triennio 2024-2026.
L’auspicio è che questa iniziativa di alcune aziende sanitarie a garanzia della continuità contrattuale e assistenziale, sia replicata da tutte le aziende sanitarie coinvolte nella precedente triennalità, in attesa dell’attivazione del Fondo Demenze 2024-2026.
Rita Bonanni, Manuela Castellino, Maila Coltelli, Nadia Conte, Gabriela Di Cesare, Federica Donno, Erika Farinet, Cristina Fonte, Chiara Galli, Vincenzo Giorgio, Monica Gurtner, Valentina Laganà, Eleonora Maltempi, Erika Onorato, Mirta Podestà, Monica Ricci, Francesca Sensi, Angela Viggiani.
Coordinamento Rete Nazionale Psicologi Fondo Demenze 2021-2023
08 agosto 2024
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