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Sessualità e cancro prostatico nelle minoranze di genere

di Manlio Converti

15 APR - Gentile direttore,
ho trovato interessante l'articolo sulla sessualità nei pazienti eterosessuali con Ka prostatico, tuttavia la Medicina di Genere impone di approfondire anche il tema delle minoranze di genere, tanto più che secondo gli studi internazionali hanno un rischio maggiore di questo tipo di tumore. 

Disagio emotivo, impatto negativo sulle identità gay e sentimenti di squalifica sessuale sono le tematiche che emergono dagli studi di medicina narrativa. Altre preoccupazioni sessuali specifiche includono perdita di libido, climacturia, cioè perdite urinarie durante l'orgasmo, perdita di sensibilità o dolore durante il sesso anale, orgasmi non eiaculatori e riduzione delle dimensioni del pene.

È molto importante ricordare queste differenze, ma anche la grande difficoltà delle persone Lgbt a trovare supporto sociale e familiare in caso di problemi sanitari.
 
Quest'altro articolo approfondisce invece il tema della perdita della capacità riproduttiva davvero in tutti i tipi di maschi, incluso i castrati volontari per motivi religiosi (attratti da un celebre versetto di Matteo sugli eunuchi) e ovviamente le persone transessuali MtF.
L'argomento prescindere dal ka prostatico ma fa riflettere sul tema della riproduzione ad esso comunque inerente. Come si può leggere tutti sono interessati a garantire quando possibile la propria riproduzione genetica.

Infine dobbiamo fare un discorso sulla sessualità degli omosessuali anziani, dato che è soprattutto in quella fascia di età che compare il tumore alla prostata. Questo articolo di medicina narrativa ci spiega come le persone omosessuali dopo l'operazione al tumore alla prostata si possano dividere in tre gruppi:

1) "sessualmente attivi, soprattutto con giovani" in inglese "mastering youth",

2) "solitari vecchi e autoesclusi dalla vita sociale gay", a cui sembro appartenere io nonostante la mia età e salute siano migliori,

3) "attratti da una sessualità tra anziani meno sessualmente coinvolti", in inglese "accepting embodied aging".

Spero che i colleghi urologi, sessuologi e oncologi traggano spunti da questo approccio per migliorare la qualità della vita di tutti i loro pazienti Lgbt anche quelli senza problemi alla prostata, come me.

Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY  


15 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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