Gentile Direttore,
Nel settore della Salute, Sanità e Cura, il costo del debito rappresenta un ostacolo rilevante ma anche un’opportunità per ripensare il modo in cui investiamo nel futuro delle comunità più fragili.
Quando ricorriamo a prestiti da banche o istituti finanziari, affrontiamo interessi e vincoli che non solo pesano sui bilanci ma spesso limitano le possibilità di rispondere efficacemente alle esigenze di chi necessita di assistenza. Eppure, il nostro settore non è solo una voce di spesa: è un motore di occupazione e un garante di dignità e qualità della vita per milioni di persone.
Perché un nuovo approccio è necessario? Vado per punti.
Ecco che, invece di accumulare debiti esterni, un’alternativa sostenibile sta nella possibilità di adottare soluzioni che favoriscano il coinvolgimento diretto dei cittadini, garantendo trasparenza e un utilizzo mirato delle risorse. Qualche esempio.
L’appello alla politica e alla classe dirigente è dunque sempre lo stesso, che come Confcommercio Salute ribadiamo da anni: occorre investire nel nostro settore, come motore di occupazione e benessere sociale, definendo priorità strategiche che rispondano alle necessità reali delle comunità di anziani e fragili, evitando sprechi e massimizzando l’efficacia degli interventi.
Un sistema socio-sanitario solido, finanziato in modo sostenibile e partecipativo, non solo rafforza l’economia ma tutela il diritto alla salute e garantisce un futuro dignitoso per tutte le generazioni. Occorre lavorare insieme per un settore che non è solo un costo ma un investimento nel benessere della società.
Luca Pallavicini,
Presidente nazionale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura