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30 GIUGNO 2024
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Il provvedimento liste d’attesa e la “psichiatria bonsai” 

di Andrea Angelozzi

31 MAG -

Gentile Direttore,
leggendo la bozza del provvedimento del Ministro Schillaci sulle liste di attesa su cui ci ha riferito puntualmente Quotidiano Sanità, mi sono imbattuto in due articoli dedicati alla salute mentale. L’art 20 infatti stabilisce un finanziamento aggiuntivo di 80 milioni annui destinati al rafforzamento dei Dipartimenti di Salute Mentale, ad attuare gli obiettivi di prevenzione, presa in carico e di lavoro in rete per adulti, infanzia ed adolescenza, anche previsti dal nuovo Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale 2024 2026, ed attuare i piani regionali per la presa in carico delle persone con disturbo della nutrizione e dell’alimentazione.

Naturalmente attenzione è dedicata anche agli autori di reato con l’art 21, per rassicurare la popolazione che si sta attivamente provvedendo alla sua sicurezza e che il matto lo mettiamo ben custodito da qualche parte.
A questo scopo, con il ricco stanziamento, si possono prendere le necessarie figure professionali, di cui è fatto dettagliato elenco e se ne garantisce anche la formazione.

Il provvedimento ricalca quello a suo tempo sviluppato dal Ministro Speranza, che stanziava 60 milioni una tantum per la salute mentale, ma con la differenza che mentre quello era dedicato alla salute mentale dell’adulto, questo, con uno stanziamento non molto diverso, intende affrontare anche i problemi della salute mentale della infanzia e della adolescenza. Non solo, ma ingloba anche i provvedimenti (e gli stanziamenti) specifici che erano stati presi per i DNA, includendo il tutto in questo unico finanziamento. I ministeri si succedono, ma la attenzione (scarsa) alla salute mentale non cambia se non in peggio.

Non ho trovato traccia del nuovo PANSM 2024-2026 che quindi immagino sia in gestazione ma non posso che ammirare il fatto che senza che se ne conoscano i contenuti, già vengono stanziati fondi per la sua attuazione.

Vorrei poter dire che la somma stanziata corrisponde a ben 2,2% del finanziamento del 2022 per la salute mentale, ma purtroppo non è così, dal momento che il finanziamento riguarda appunto anche infanzia ed adolescenza e ingloba i successivi finanziamenti per DNA. Quindi è meno del 2%, molto meno ..

Due considerazioni.

La prima è che questo marginale provvedimento è l’unica cosa tangibile per la salute mentale dopo un anno dalla morte di Barbara Capovani, grandi proclami, insediamento del nuovo Tavolo sulla Salute Mentale, lettere al Presidente della Repubblica e grandi progetti degli psichiatri sulla nuova psichiatria a 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia. E questo dovrebbe chiarire una volta per tutte agli psichiatri, ai pazienti ed alle associazioni dei familiari che i discorsi sul 5% del FSN, destinato alla salute mentale (che richiederebbe altri 2500 milioni, non 80), sono solo ridicole fantasie e così anche l’idea che si possa aprire un discorso serio sulla situazione della salute mentale in Italia.

La seconda è che la idea che questi 80 milioni di euro all’anno nelle intenzioni del Ministero garantiscano personale, formazione e progetti per una situazione devastata come l’attuale è spiegabile solo con l’ipotesi che si vada a costruire una psichiatria bonsai, dove dovrebbe esserci tutto, ma molto piccolo … Ho dei meli bonsai, che fanno mele molto piccole, non sfamano nessuno, però contribuiscono alla apparenza del melo.

Che sia questo l’intendimento del Ministero?

Andrea Angelozzi
Psichiatra



31 maggio 2024
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