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30 GIUGNO 2024
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Chiariamo identità e ruolo delle Mutue Sanitarie Integrative

di Massimo Piermattei  

31 MAG - Gentile Direttore,
trovo necessario apportare un contributo in qualità di Presidente del Consorzio Mutue Sanitarie, per cercare di fare un po' di chiarezza sul tema e sul ruolo delle Mutue. Il Dr. Bozza nell’articolo del 27 maggio giustamente pone la questione del censo e delle disponibilità economiche che sta diventando lo spartiacque per poter fruire di servizi sanitari, contraddicendo pertanto i principi ispiratori della istituzione del SSN e della sua vocazione universalistica, che deve garantire cure per tutti dalla culla alla tomba a prescindere dal livello di reddito, e finanziato attraverso la fiscalità generale.

Occorre tuttavia distinguere il modello di Mutua assicuratrice da quello di Mutua sanitaria integrativa erede della tradizione storica delle società di mutuo soccorso nato in Italia alla fine dell’800 quale forma di mutuo aiuto tra lavoratori e che hanno costituito una prima forma di welfare di categoria.

Nel dopoguerra a fianco alle Mutue pubbliche rivolte ai lavoratori Dipendenti di enti pubblici e locali e di altri settori, sono state costituite Mutue, sempre con finalità assistenziale, per fornire una assistenza alle categorie dei lavoratori autonomi, degli artigiani, dei liberi professionisti, attraverso il meccanismo della mutualità, che non avevano alcuna forma di tutela e dovevano spendere di tasca propria per ottenere le cure sanitarie. La mutualità è reciproco aiuto basato sulla solidarietà. Con la riforma del 1978 le Mutue pubbliche sono state fatte confluire in un unico Servizio sanitario nazionale e per le Mutue ad adesione volontaria è stato previsto un ruolo di integrazione al SSN. Da qui la trasformazione della definizione della Federazione Italiana Mutualità integrativa Volontaria.

La riforma sanitaria del 1992 già ha previsto il ruolo dei Fondi sanitari Integrativi e tra le fonti istitutive sono state riconosciute proprio le Società di Mutuo Soccorso per la loro esclusiva finalità assistenziale.

L’universalismo del SSN è entrato presto in crisi per gli accresciuti bisogni della popolazione, i costi dello sviluppo tecnologico e la difficoltà di incremento del finanziamento rispetto al PIL.

La Mutualità sanitaria integrativa a cui il Codice del Terzo Settore del 2017 ha riconosciuto una funzione pubblica in quanto svolge una attività di interesse generale secondo il principio della sussidiarietà, intende proprio favorire l’universalismo e l’ accessibilità alle cure sanitarie.

Anche sulla base del Decreto 2008 che ha regolato i Fondi sanitari e ha istituito la relativa Anagrafe, la sanità integrativa interviene proprio negli ambiti delle cure odontoiatriche e delle prestazioni socio-assistenziali che non sono garantiti dal SSN (le prestazioni Extra Livelli essenziali di assistenza).

Inoltre le Mutue sanitarie garantisco anche il rimborsi dei ticket e delle compartecipazioni e delle prestazioni erogate in libera professione presso il SSN. La realtà ci dimostra che c’è una grande domanda di prestazioni sanitarie (specialistiche, diagnostiche, preventive, riabilitative) che il SSN non riesce sempre a soddisfare o a farlo in tempi congrui rispetto ai nostri attuali stili di vita. Questa spesa out of pocket non può essere bollata tout come inappropriata o espressione di consumismo sanitario.

Attualmente tutti CCNL relativi al lavoro dipendente prevedono strumenti di welfare contrattuale obbligatorio ed è molto sviluppato lo strumento del welfare sanitario aziendale.

Con risorse versate dal datore di lavoro i lavoratori possono contare su un sistema di tutela mutualistica che va ad integrare quello SSN, consentendo così la possibilità di sostenere cure sanitarie e odontoiatriche in maniera assolutamente democratica e quindi non condizionata dal reddito.

Condividiamo il principio che il diritto alla salute non debba essere subordinato al censo dei cittadini. Ed è proprio per questo che le Mutue Sanitarie non profit che hanno esclusivo fine assistenziale danno un contributo positivo al sistema sanità nel suo complesso.

Oltre ai 16 milioni di lavoratori che fruiscono di una tutela di sanità integrativa contrattuale o aziendale, ci sono tanti cittadini che volontariamente aderiscono ad una Mutua sanitaria per avere la garanzia di poter contare su un sostegno economico per le spese sanitarie non riconosciute dal SSN, accedere tempestivamente a prestazioni diagnostiche o per intervento tanto nelle strutture pubbliche in Libera Professione, tanto in quelle private, nonché tutelarsi dai rischi legati alla spese per la Non Autosufficienza. Le Mutue sanitarie Sms non hanno logiche imprenditoriali, o di profitto, ma applicano il principio della porta aperta (tutti possono aderire) e svolgono una reale funzione sociale perché assistono i propri associati per tutta la vita, in piena sintonia con il ruolo degli enti di terzo settore: né stato, né mercato. La loro Mission e quella di garantire protezione e tutela sanitaria integrativa e realizzare una solidarietà intercategoriale e intergenerazionale.

Massimo Piermattei
Presidente Consorzio Mutue Sanitarie

31 maggio 2024
© Riproduzione riservata

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