Gentile direttore,
il recente report ISTAT (QS del 11/5/2023) intitolato “Dopo la pandemia la soddisfazione per la vita cresce soprattutto tra i giovani” dipinge un quadro finalmente incoraggiante e ottimistico. L'elenco dei capitoli in cui è articolata l'indagine è caratterizzato dai seguenti titoli: - nel 2022 la quota di soddisfatti è in decisa crescita tra i giovani di 14-19 anni (58,2%, +5,9 punti rispetto al 2021), mentre è sostanzialmente stabile nel complesso della popolazione; - Stabilizzata su livelli elevati la soddisfazione per la vita; - Sempre più alta la quota di giovani fortemente soddisfatti per la vita; - aumento la soddisfazione tra gli studenti, in calo tra gli operai; - Cresce la soddisfazione al Nord-ovest, ma si riduce al Sud; - Sempre più soddisfatti per le relazioni familiari e amicali; - In peggioramento la soddisfazione per la salute soprattutto tra gli anziani; - Torna a crescere la soddisfazione per il tempo libero, soprattutto tra i giovani; - Soddisfatti per il lavoro dirigenti, imprenditori e liberi professionisti; - Meno soddisfatti per la situazione economica personale, ma non tutti; - In peggioramento la situazione economica familiare soprattutto al Nord; - Risorse economiche adeguate per una quota più bassa di famiglie; - Diminuisce la fiducia verso il prossimo soprattutto nel Mezzogiorno.
A fronte dei dati ISTAT complessivamente positivi ed ottimistici, i risultati del sondaggio Piepoli, commissionato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, fotografano invece una situazione molto differente e soprattutto assai preoccupante: - il benessere psicologico è sensibilmente peggiorato (-15%), in egual misura tra uomini e donne, ma soprattutto nella fascia più produttiva sul lavoro, quella 35-54 anni (-23%)- (QS del 10/5/2023).
Pietro Cavalli