Lavoro e Professioni
Manovra. “Finanziare indennità di specificità dei professionisti sanitari con maggiori risorse vive in busta paga”. Le richieste dell’Intersindacale
“Il Governo chiarisca la posizione che intende assumere sull’indennità di specificità dei professionisti sanitari” lo dichiarano le sigle sindacali Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm e Uil Fpl Medici e Veterinari che compongono l’intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari.
“Sulla questione stiamo assistendo ad un rimpallo tra maggioranza e Governo che al momento crea solo disorientamento tra i professionisti e preoccupazione tra le organizzazioni sindacali di categoria – sottolineano in una nota – da una parte è chiara la posizione assunta dal Governo nella bozza della Legge di bilancio che finanzia in modo diretto l’aumento dell’indennità di specificità, che per noi, come rappresentato ripetutamente anche al Ministro Schillaci, è la strada corretta per valorizzare economicamente le specificità professionali. A questo proposito abbiamo già chiaramente segnalato che le risorse devono essere anticipate già dal 2025 e devono essere distribuite equamente tra tutti i Dirigenti medici, veterinari e sanitari”.
“Dall’altra, al contrario, è stato presentato un emendamento di maggioranza che, invece, va nella direzione diametralmente opposta, quella di defiscalizzare la stessa indennità, prospettiva che rigettiamo con fermezza perché crea sperequazioni tra i professionisti, perché non aumenta la massa salariale e quindi incide negativamente sulla dinamica retributiva degli aumenti del contratto collettivo nazionale” precisano le Oo.Ss.
“Sono posizioni tra loro inconciliabili che mostrano la contraddizione di intenti tra la maggioranza ed il Governo. Ci rivolgiamo nuovamente al Ministro Schillaci perché garantisca, con il Governo, che va mantenuto il finanziamento sulla voce contrattuale affinché valorizzi dal 2025, aumentandole equamente, le buste paga di tutti i Dirigenti del Ssn. Non accetteremo ribaltoni che vanno nella direzione opposta. La defiscalizzazione delle voci contrattuali – concludono – è uno specchietto per le allodole per i professionisti e sarebbe autolesionismo sindacale perseguirla”.