Case della Comunità: non serve aprirle se manca il personale
di Roberto Gentile
22 NOV -
Gentile direttore,
desidero esprimere, a nome mio e della FIALS Lombardia, la forte preoccupazione per la situazione delle Case di Comunità nella nostra regione. Queste strutture, vero pilastro della medicina di prossimità e della recente riforma sanitaria, avrebbero dovuto rappresentare un punto di svolta nell’assistenza territoriale. Tuttavia, come evidenziato anche dal vostro giornale richiamando i dati della Corte dei Conti, le criticità attuali rischiano di comprometterne la missione e la funzione.
Per affrontare queste problematiche, la FIALS Lombardia propone tre azioni concrete e indispensabili:
- Piani straordinari di reclutamento e stabilizzazione del personale sanitario, garantendo una copertura sufficiente e stabile di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, essenziali per il funzionamento delle Case di Comunità.
- Misure per assicurare la piena operatività delle Case di Comunità, con il rispetto degli standard previsti dagli accordi ministeriali, evitando disservizi che penalizzano i cittadini.
- Trasparenza e celerità nella gestione amministrativa e finanziaria dei fondi del PNRR, indispensabili per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati entro il 2026.
Confidiamo che la Regione risponderà con senso di responsabilità, adottando misure che restituiscano alle Case di Comunità il ruolo strategico che spetta loro.
Roberto Gentile
Segretario Regionale FIALS
22 novembre 2024
© Riproduzione riservata
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