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Roma. Idi: accordo Fondazione, Regione e Sindacati. Ritirata procedura licenziamento per 180 lavoratori

Siglata ieri l’intesa. Al via i contratti di solidarietà che prevedono una riduzione del 23% dell’orario. Verrano mantenute ferie, festività maturate, 13° mensilità e premio di produttività,  non tenendo conto della riduzione oraria.

24 GIU - No al licenziamento dei lavoratori dell’Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma. E’ giunta ad una positiva conclusione la trattativa aperta tra la Fondazione Luigi Maria Monti, le rappresentanze sindacali e l’Assessorato al lavoro della Regione Lazio. Un accordo che ha portato la Fondazione a ritirare la procedura di licenziamento collettivo per 180 lavoratori.

“Il processo di risanamento dell’ospedale – si legge in una nota dell’Idi - passa attraverso i contratti di solidarietà per i lavoratori dell’IDI di Roma e di Villa Paola. L’accordo, siglato ieri, tra  Organizzazioni sindacali,  FLMM e Regione Lazio, prevede in concreto un’esigua riduzione dell’orario di lavoro, mantenendo ferie, festività maturate, 13° mensilità e premio di produttività,  non tenendo conto della riduzione oraria. La Fondazione continua nella sua opera di risanamento delle strutture, con un’attenzione particolare ai lavoratori del gruppo”.
 
“Cgil Cisl e Uil – si legge in una nota dei sindacati - su mandato assembleare hanno concordato con la Fondazione Luigi Maria Monti e l’assessorato al lavoro della Regione Lazio, un contratto di solidarietà per tutti i lavoratori dell’Idi/Villa Paola con riduzione oraria pari al 23%. l’accordo prevede:

· tutti i lavoratori, nessuno escluso avranno la riduzione del 23% dell’orario
· le ferie e le festività saranno maturate non tenendo conto della riduzione oraria
· la tredicesima mensilità sarà maturata non tenendo conto della riduzione oraria
· il premio di produttività (art. 65 ccnl) sarà erogato non tenendo conto della riduzione oraria
· la Fondazione anticiperà ogni mese la quota del 50% a carico Inps attraverso una propria linea di credito. qualora la fondazione non riuscisse a concludere un accordo con l’istituto di credito, una parte di questa quota sarà data come anticipo tfr.


24 giugno 2016
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