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Crisi Santa Lucia. Cgil, Cisl e Uil: “Siamo pronti anche allo sciopero”

Oggi incontro in Prefettura. Per Cgil, Cisl e Uil “c’è la volontà condivisa da parte di organizzazioni sindacali e istituzioni di trovare una soluzione concreta e definitiva”. Occorre però “che la proprietà accetti subito il passaggio all’amministrazione straordinaria, non si può perdere tempo”.

08 AGO - Dopo l’incontro al Mimit con il ministro Adolfo Urso e il presidente della Regione Lazio Rocca, le federazioni regionali di categoria di Cgil Cisl e Uil hanno portato la vertenza della crisi della Fondazione Santa Lucia sul tavolo del prefetto di Roma. Nelle stanze dell’Ufficio territoriale del governo capitolino, convocati in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione, i sindacati hanno ribadito con forza “la necessità imprescindibile di salvaguardare le professionalità e i servizi di una struttura sanitaria d’eccellenza con un paradossale sconquasso di bilancio, precipitata, dopo un decennio di cattiva gestione da parte di proprietà e management, sull’orlo del fallimento”.

“C’è la volontà condivisa da parte di organizzazioni sindacali e istituzioni – e la riunione con il prefetto lo ha confermato in pieno – di trovare una soluzione concreta e definitiva per portare l’istituto di cura e ricerca fuori dalla crisi, salvaguardando il patrimonio umano e professionale degli 800 lavoratori e la funzione di assistenza e ricerca che ha fatto dell’Irccs un punto di rifermento nazionale nella neuroriabilitazione e nelle neuroscienze”, hanno spiegato Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini – vertici regionali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – al termine dell’incontro in Prefettura. “Occorre però che la proprietà accetti subito il passaggio all’amministrazione straordinaria e che si avvii finalmente un nuovo percorso e una nuova governance della Fondazione, come auspicato anche da Ministero e Regione, che consegni al sistema pubblico un ruolo centrale”.

“Su questo pretendiamo passi avanti immediati. Il personale e le migliaia di pazienti che ogni anno, da ogni parte dello stivale, si rivolgono al Santa Lucia, chiedono legittimamente certezze e riconoscimento”, hanno proseguito i sindacalisti. “La priorità è garantire la continuità lavorativa, salariale e assistenziale. Sarebbe inaccettabile perder tempo e rischiare di finire nell’alea di un’asta giudiziaria. Qui non è in gioco un avvicendamento societario o una normale compravendita di un’azienda in crisi: qui è in gioco il destino di una struttura che svolge servizio pubblico e che deve essere considerata bene pubblico per le persone e la collettività”.

“Per questi motivi abbiamo comunicato al prefetto che non è possibile sospendere lo stato di agitazione e che proseguiremo con la nostra mobilitazione, pronti anche ad arrivare allo sciopero del personale”, hanno concluso Cenciarelli, Cosentino e Bernardini. “Non ci fermeremo finché i lavoratori, i cittadini e l’intera comunità non avranno le risposte che aspettano sul futuro del Santa Lucia”.

08 agosto 2024
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