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Medicina generale. Snami: “Le borse di studio non risolveranno le carenze”   


Il Sindacato plaude al raggiungimento del target come “un passo importante per ottenere i finanziamenti europei del PNRR”, ma esprime dubbi sull’efficacia delle misure adottate. Testa: “Molti contratti in medicina generale restano vacanti a causa della scarsa attrattività della professione e dell’abbandono di molti colleghi. È necessario un piano più ampio e strutturato per rendere questa professione più attrattiva e sostenibile”.

11 LUG - Il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani (Snami) plaude al raggiungimento del Target della Missione 6 – Salute come “un passo importante per ottenere i finanziamenti europei del PNRR”, tuttavia esprime “scetticismo” riguardo l’efficacia delle misure adottate per affrontare le criticità della medicina generale.

L’investimento prevede l’assegnazione di ulteriori 900 borse di studio per il ciclo formativo triennale 2023-2026, per un totale di 2.700 assegnazioni aggiuntive, ha l’obiettivo di rafforzare la formazione specifica in medicina generale. “Nonostante ciò – per lo Snami - tale stanziamento sicuramente non basterà a risolvere le gravi carenze nel settore. I dati indicano che molti contratti in medicina generale restano vacanti a causa della scarsa attrattività della professione e dell’abbandono di molti colleghi, che preferiscono orientarsi verso le vere specializzazioni universitarie più gratificanti dal punto di vista professionale e remunerativo”.

Di conseguenza, avverte il sindacato, “le Case della Comunità rischiano di rimanere senza Medici, vanificando irrimediabilmente gli sforzi per garantire l’operatività dei setting assistenziali previsti dal Decreto Ministeriale 70 entro giugno 2026”.

“È necessario un piano più ampio e strutturato per rendere questa professione più attrattiva e sostenibile - dice Angelo Testa, presidente nazionale Snami - altrimenti i fondi del PNRR rischiano di essere utilizzati in modo inefficace. Va considerata non solo la specializzazione universitaria ma una vera e propria riforma che semplifichi e ottimizzi tutto il sistema della medicina generale per migliorare le condizioni di lavoro e le prospettive di carriera del comparto”.

11 luglio 2024
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