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Contratto medici. Anaao: “Senza ulteriori finanziamenti scenderemo in piazza”


Di Silverio: “L’aumento del 5,78% atteso nel prossimo CCNL è lontanissimo dall’indice inflattivo calcolato per lo stesso triennio, pari a 15,4%, come riconosciuto dallo stesso Presidente Aran. Il che vuol dire condannare all’impoverimento progressivo categorie professionali chiamate a garantire diritti costituzionali”.

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“Se gli aumenti economici del prossimo contratto 2022-2024 stabiliti dalla Legge finanziaria dello scorso anno non saranno integrati da finanziamenti extracontrattuali, faremo valere le nostre ragioni nelle piazze italiane”. Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio alle notizie apparse oggi sulla stampa in merito agli incrementi stipendiali previsti nel 2022-2024 per il personale della pubblica amministrazione, compresa la dirigenza medica e sanitaria del SSN.

“L’aumento del 5,78% atteso nel prossimo CCNL – prosegue Di Silverio - è lontanissimo dall’indice inflattivo calcolato per lo stesso triennio, pari a 15,4%, come riconosciuto dallo stesso Presidente Aran. Il che vuol dire condannare all’impoverimento progressivo categorie professionali chiamate a garantire diritti costituzionali. Uno stipendio adeguato alla qualità e quantità del lavoro dei medici e dirigenti sanitari, non rappresenta una mera rivendicazione di categoria ma una condizione necessaria e requisito indispensabile per una sanità di qualità”.

“La parte normativa di un contratto di lavoro ha indubbiamente la sua importanza, ma solo se accompagnata da incrementi economici adeguati e non in una logica di scambio al ribasso. Non possiamo sacrificare ancora una volta i nostri stipendi accontentandoci di aumenti irrisori, ben al di sotto del tasso inflattivo e dell’indice Ipca”.

“Reiteriamo pertanto la richiesta – ribadisce Di Silverio - di defiscalizzare parte dello stipendio, come già avviene per la sanità privata, a compensazione di finanziamenti economici che non trovino posto nel contratto di lavoro. E di cogliere l’urgenza di una revisione dello stato giuridico in favore della dirigenza speciale per i medici e dirigenti sanitari, più coerente con la peculiarità della loro funzione e del loro lavoro rispetto alle caratteristiche del pubblico impiego.

Senza risposte positive – conclude Di Silverio - la stagione del rinnovo contrattuale rischia di essere sostituita da quella della protesta”.



15 luglio 2024
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