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Droga e dipendenze. “Dare riferimenti precisi e qualificati alla popolazione”. Le sfide di FeDerSerD Lombardia 


I dati epidemiologici, pur parziali e meritevoli di ulteriori analisi, sono spia di nuovi rischi e comportamenti. Con studi e rilevazioni specifiche nonché con documenti di indirizzo scientifico e operativo sui temi più attuali FeDerSerD sta contribuendo anche in Lombardia alla assunzione di corrette decisioni da pare del decisore politico

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La recente relazione al Parlamento sullo stato delle dipendenze da sostanze psicotrope in Italia, evidenzia la rilevanza della Regione Lombardia sia per la entità dei fenomeni di consumo, sia per la forza del sistema socio sanitario di intervento. I dati epidemiologici, pur parziali e meritevoli di ulteriori analisi, sono spia di nuovi rischi e comportamenti.

L’impegno dei servizi di urgenza ed emergenza, ad iniziare dai Pronto Soccorso, e le caratteristiche dei ricoveri nei Reparti Ospedalieri per interventi droga e alcol correlati,che spesso riguardano i giovani, sono quindi sotto i riflettori degli approfondimenti scientifici e delle proposte di orientamento nella diagnosi, cura e riduzione del danno e dei rischi.

Uno scenario che vede FeDerSerD, la Federazione nazionale degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze, sempre più al centro del dibattito e delle iniziative che l’impatto dell’uso di sostanze e i comportamenti di addiction hanno sulla società e sui giovani in particolare. Come testimonia anche il successo, sia scientifico che istituzionale, del XVI congresso regionale di FeDerSerD, dal titolo “Lo sviluppo delle reti clinico assistenziali per le dipendenze”, un tema di primaria attualità.

“Abbiamo alle spalle oltre 40 anni di esperienze in Lombardia, abbiamo capito che non servono semplificazioni o banalizzazioni aneddotiche per affrontare forme anche patologiche che tendono alla strutturalità e nello stesso tempo presentano sempre nuovi sviluppi – spiega Alfio Lucchini, responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione, già presidente nazionale della Federazione – la realtà dimostra che, se vogliamo uscire da un clima di perpetua emergenza, vissuto come poco reale dalla stessa società, dobbiamo valorizzare le forze in campo, seguire la scienza e le evidenze della stessa nei modelli di intervento, dare riferimenti precisi e qualificati alla popolazione”.

FeDerSerD Lombardia, sottolinea una nota, vuole essere parte attiva nella applicazione di leggi e disposizioni, come quelle specifiche assunte dalla Regione Lombardia, a cominciare da una serie analisi della realtà attuale e del sistema di intervento, dal rafforzamento della governance di sanità pubblica, dall’orientamento degli investimenti sulle nuove esigenze, quali gli interventi per giovani e minori, la costruzione di una filiera virtuosa e regolata tra servizi ambulatoriali, residenziali, ospedalieri e riabilitativi, senza dimenticare situazioni critiche come il carcere, le strutture per la comorbilità psichiatrica, l’interazione con gli Enti Locali per gli aspetti di reinserimento sociale e lavorativo dei nostri pazienti, nonché di progettazione di percorsi validati di prevenzione territoriale. Tutto questo in una Regione che si caratterizza per una forte presenza del privato sociale accanto a quella del servizio pubblico e che necessita di una forte e leggibile governance pubblica.

Con studi e rilevazioni specifiche nonché con documenti di indirizzo scientifico e operativo sui temi più attuali FeDerSerD sta quindi contribuendo anche in Lombardia alla assunzione di corrette decisioni da pare del decisore politico.

Al centro dell’impegno della società scientifica c’è poi l’aspetto formativo, che vede FeDerSerD annoverare formatori di primo livello con un piano di eventi che sanno attrarre non solo i professionisti del servizio pubblico, dei SerD, ma anche del privato sociale ambulatoriale e comunitario, di altri settori della tutela della salute, territoriale e ospedaliero,

Infine in questi giorni la Federazione regionale ha eletto i suoi organismi, ampliati e rinnovati per oltre la metà dei componenti. La squadra dei 30 dirigenti della società scientifica annovera specialisti delle varie discipline dei SerD lombardi, ma anche due direttrici sanitarie di servizi ambulatoriali del privato sociale (gli SMI), nonché professionisti responsabili di strutture dell’area socio sanitaria e di servizi dell’urgenza emergenza del servizio sanitario regionale.

“Tutte le province lombarde sono di fatto rappresentate, salvaguardando la visione multidisciplinare della società scientifica, sua imprescindibile caratteristica – afferma Marco Riglietta, presidente regionale, direttore dell’Unità Operativa Dipendenze della ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo – con il nuovo direttivo regionale e comitato tecnico - scientifico contiamo di essere in grado di monitorare la realtà operativa in tutte le realtà lombarda. La presenza di giovani professionisti è di buon auspicio per lo sviluppo di un sistema di intervento che soffre come tutta la sanità una carenza di personale. Abbiamo bisogno di proporre un livello scientifico sempre più alto, che apra a tutte le competenze, a tutti i vasti ambiti che intersecano i problemi da dipendenza”.



11 luglio 2024
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