"Il Sottosegretario Gemmato ha dichiarato ad Anac tutte le partecipazioni societarie in suo possesso, in particolare il 25 per cento di una farmacia, poi diventato 33 per cento dopo un lascito testamentario, e il 10 per cento della società Therapia Srl. Ultimata l'istruttoria, l'Autorità, in sede di adunanza del 15 febbraio 2023, ha dichiarato l'insussistenza di cause di incompatibilità per il Sottosegretario medesimo ai sensi della menzionata legge. Da ciò deriva, altresì, l'insussistenza di qualsivoglia conflitto di interessi".
Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto in aula all'interrogazione sul tema presentata da Marco Pellegrini (M5S).
Di seguito la risposta integrale del ministro Schillaci.
"Grazie, Presidente. Con riferimento al quesito posto dagli onorevoli interroganti, faccio presente che sin dalla nomina del Sottosegretario di Stato per la Salute, onorevole Marcello Gemmato, la Direzione conflitto di interessi dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato, su iniziativa dello stesso Sottosegretario, tutte le procedure previste dalla legge n. 215 del 2004, volte a verificare la sussistenza di eventuali cause di incompatibilità per i titolari di cariche di Governo. Il Sottosegretario Gemmato, a tal fine, ha dichiarato a questa Autorità tutte le partecipazioni societarie in suo possesso, in particolare il 25 per cento di una farmacia, poi diventato 33 per cento dopo un lascito testamentario, e il 10 per cento della società Therapia Srl.
La replica di Andrea Quartini (M5S). Non ci siamo, Ministro, purtroppo; non ci siamo, perché da un punto di vista di opportunità politica e morale siamo di fronte a un coerente imbarazzo istituzionale inaccettabile. È coerente semplicemente perché questa maggioranza ha boicottato la nostra proposta di legge sul conflitto di interessi e siamo ancora in attesa dei decreti attuativi della legge sulla trasparenza in sanità, peraltro, approvata, anche questa, grazie al MoVimento 5 Stelle nella scorsa legislatura.
Nel caso specifico, siamo di fronte a ben due conflitti di interesse, sia sul piano morale, sia di opportunità politica. Il Sottosegretario è socio di una società privata che ha infelicemente promosso se stessa con una réclame indecente contro il Servizio sanitario nazionale pubblico che il Sottosegretario dovrebbe difendere con onore e disciplina. Il Sottosegretario è farmacista e in ogni atto legislativo emergono favori alla categoria, con remunerazioni del farmaco vantaggiose, con benefici alle farmacie ed ai servizi. Non è sufficiente che in punta di diritto risulti compatibile con l'incarico assegnato, Ministro. Non solo, non siamo soddisfatti - lo ripeto, non siamo soddisfatti di questa risposta - ma annunciamo anche una mozione di censura che riteniamo doverosa per il rispetto della disciplina e dell'onore istituzionale che dobbiamo garantire e dei 4 milioni e mezzo di cittadini che rinunciano alle cure a causa delle liste d'attesa. Concludo molto rapidamente sottolineando anche il fatto che abbiamo una carenza organica di personale, di medici e di infermieri: abbiamo 30.000 infermieri che migrano all'estero e siamo costretti a chiamare 10.000 infermieri dall'India. Vogliamo muoverci nella direzione di rifinanziare sul serio, senza narrazioni bugiarde, il Servizio sanitario nazionale? Vogliamo abolire subito il tetto alle assunzioni del personale, Ministro? Non diciamo che lo faremo nel 2026, dobbiamo farlo subito, siamo in affanno, siamo al collasso, siamo al rischio di chiusura del Servizio sanitario nazionale pubblico.