Osteopati Apo: “Ora tempi certi e trasparenza per definizione funzioni osteopata”
22 DIC - “Il DDL Lorenzin descrive le potenzialità riformiste della buona politica che disponga del coraggio e degli strumenti culturali per far evolvere il ‘sistema Italia’. Un articolato complesso ed esaustivo che ha saputo privilegiare la qualità delle risposte, a partire dall'ascolto di tutti e dall'elaborazione culturale fondata sulle evidenze e sulle finalità innovative. Il risultato rende merito al Governo e ai Gruppi parlamentari che lo hanno sostenuto”. Questo il primo commento di
Federico Franscini, vice presidente Apo (Associazione Professionale degli Osteopati) all’approvazione del Ddl Lorenzin.
“Nel giorno dell' approvazione del DDL – prosegue Franscini - auspichiamo continuità istituzionale nel metodo e nel merito dei provvedimenti in esso contenuti. In particolare, come rappresentanti degli osteopati esclusivi, chiediamo tempi certi e modalità trasparenti per la definizione delle funzioni sanitarie di questa attività, dei criteri di valutazione dell'esperienza dichiarata e del valore dei titoli equipollenti, in puntuale riferimento all'art. 7 della stessa legge”.
“Tre mesi – ricorda il vicepresidente Apo - è il lasso temporale previsto per identificare gli operatori idonei, ovvero per tutelare i cittadini e i professionisti sanitari che si rivolgano o intendano cooperare con le nuove figure sanitarie; sei mesi il periodo definito per mettere ordine nella giungla dei corsi autoreferenziali, non autorizzati e contestabili in questa materia. Ogni ritardo rispetto ai tempi previsti per l'istituzione delle nuove professioni renderebbe vano il lavoro svolto e comporterebbe ulteriore precarietà giuridica e sanitaria”.
L’Apo chiede “che si attivino al più presto i meccanismi di consultazione preliminari e le modalità per la produzione degli atti ministeriali conseguenti. Anche questa, infatti, è efficienza e innovazione, non essendo per altro gli Organi identificati allo scopo direttamente interessati al rinnovo della legislatura. Gli osteopati che svolgono esclusivamente questa professione, disponendo di certificazioni culturali e di esercizio, intendono fornire dimostrazioni di coerenza e cooperare ancora per giungere al loro completo riconoscimento. L'auspicio è quello di pervenire presto ad una norma ispirata alle migliori realtà europee, che possa diventare a sua volta modello eccellente di integrazione sanitaria, cura interdisciplinare e prevenzione”.
22 dicembre 2017
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