Page 4 - 05 Fattori Culturali
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biosimilare, ma di converso esiste una parte della popolazione che non la userebbe
mai (circa il 20%). Le ragioni per il non uso di biosimilari, dipendono da alcune
perplessità sull’efficacia (21%) e sugli effetti collaterali negativi (7%). Inoltre, molti
dei rispondenti hanno sottolineato che l’efficacia del biosimilare deve essere
esattamente la stessa del farmaco originatore6. Un ulteriore elemento di riflessione
riguardava anche il device che aveva una grande importanza nell’efficacia del farmaco
(problemi nella distribuzione o problemi nella semplicità d’uso). A favore dei farmaci
originatori, sempre secondo lo studio, c’è la sicurezza rappresentata dal brand (40%
dei rispondenti considera il brand come fattore di qualità e che offre fiducia). Inoltre,
le precedenti esperienze negative di diversi rispondenti con farmaci generici (non
biosimilari) (32%) hanno creato perplessità verso questo tipo di farmaco.

I due articoli dimostrano come la conoscenza del farmaco biosimilare sia
fondamentale per la sua accettabilità fra i pazienti.

Nel caso svedese la costituzione di un team apposito per comunicare con i
familiari dei pazienti (composto da 1 endocrinologo e 1 infermiere specialista, e la
frequente presenza del direttore dell’unità pronto a risposte su qualsiasi dubbio),
nonché la disponibilità a verificare se il modello predittivo dello sviluppo dei bambini
trattati con farmaci originatori dava risultati eguali a quelli osservati con trattamento
con farmaci biosimilari, hanno rappresentato un punto di forza notevole per la riuscita
del progetto.

Invece, nel caso USA, dove la variabile del prezzo incide considerevolmente
nelle scelte degli individui, la sostanziale assenza di conoscenza nei pazienti del
farmaco biosimilare si qualifica con una serie di giudizi spesso fondati su sospetti non
comprovati7.

L’esperienza svedese, ricordando che la copertura pubblica dei farmaci è simile
a quella italiana, evidenzia che solo un percorso formativo del paziente consente
l’accettazione ad usare un biosimilare.

TRASPARENZA NEI MECCANISMI DI INTERCAMBIABILITÀ E SOSTITUIBILITÀ (DA
FARMACO ORIGINATORE A FARMACO BIOSIMILARE)

Un farmaco si definisce “intercambiabile” se questo può essere somministrato
o dispensato al posto di un altro prodotto clinicamente equivalente previo il consenso
del prescrittore. Esemplificando, il farmaco può essere “intercambiabile” dal
farmacista ospedaliero, sempre che il medico prescrittore dia il proprio consenso.

Un farmaco si definisce “sostituibile” se questo può essere somministrato o
dispensato al posto di un altro prodotto clinicamente equivalente senza il consenso del

6 Nell’indagine in questione i farmaci biologici originatori erano: Lantus di Sanofi; Novolog di Novo
Nordisk; Levemir di Novo Nordisk.
7 Oltre a misurarsi come proxy attraverso risposte che denotano una non conoscenza del biosimilare.

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