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Riparto Fsr. Sinigaglia (PD): “Penalizzate 6 Ulss su 9”. Coletto: “E’ provvisorio, in attesa dei nuovi criteri dell’Azienda Zero”

L’assessore spiega che il riparto contenuto nella delibera del 23 dicembre “non è altro che la mera somma dei riparti delle ex Ulss che sono state incorporate nelle 9 nuove aziende” e l'ufficio stampa della Regione diffonde un documento con tutti i chiarimenti. Ma per il consigliere va considerato definitivo perché, “come accaduto nel 2016, sarà approvato a fine anno, quando le Ulss avranno già speso in base a quanto assegnato ora”.


12 GEN - Il riparto del Fondo sanitario regionale per il 2017 contenuto nella delibera di Giunta 2239 del 23 dicembre scorso è “assolutamente provvisorio in attesa dei nuovi criteri che sta elaborando l'Azienda Zero, tali da rendere il budget più aderente alle nuove nove realtà territoriali. Questo riparto non è altro, quindi, che la mera somma dei riparti delle ex Ulss che sono state incorporate nelle 9 nuove aziende. Da rielaborare completamente”. A chiarirlo è l’assessore alla Salute della Regione Veneto, Luca Coletto, in risposta all’allarme lanciato dal consigliere del Partito Democratico Claudio Sinigaglia sul rischio di riduzione di risorse a disposizione di alcune Ulss.

“Il riparto del Fondo sanitario regionale per il 2017 va a penalizzare sei Ulss su nove, che avranno meno risorse”, affermava nella nota Sinigaglia giudicando la decisione di Zaia e Coletto “ devastante”. E per il consigliere non si può neanche parlare di bilancio provvisorio, “poiché il definitivo, come accaduto nel 2016, sarà approvato a fine anno, quando le Ulss avranno già speso in base a quanto assegnato ora”.

Nel riparto contenuto nella delibera, illustra il consigliere nella nota, “la Ulss Marca Trevigiana perde 14 milioni rispetto al 2016, addirittura 22 la Veneto Orientale, 19 in meno per la Ulss 6 Euganea, sei per la Ulss 7 Pedemontana, quattro per la Ulss 8 Berica e addirittura 25 per la Ulss 9 Scaligera. Sono differenze pesanti che si calcolano confrontando la quota capitaria assegnata oggi alle nove Ulss previste dalla riforma sanitaria con quella destinata alle Ulss precedenti, facendo ovviamente la media di quanto spettava alle Ulss che adesso sono state aggregate. E i numeri parlano chiaro: sei su nove escono penalizzate, ci guadagnano solo la Ulss 1 Dolomiti (7,2 milioni in più), la Serenissima e la Polesana, con un incremento rispettivamente di 21 e 1 milione”.

Per Sinigaglia il presidente Zaia e l’assessore Coletto avrebbero preso delle decisioni “pesantissime nei confronti di alcuni territori”.

“È inaudito – insiste Sinigaglia – che Zaia, Coletto e Mantoan abbiano modificato le quote capitarie senza l’approvazione della Quinta commissione, producendo un atto che di fatto è illegittimo. Che ci sta a fare il presidente Boron? La ‘sua’ Ulss tra l’altro perde 19 milioni rispetto al 2016, mentre i buchi delle ex Ulss 16 e 17 navigano attorno ai 45”.

12 gennaio 2017
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