Veneto. Fimmg: “Su progetto ‘Oltre il Cup’ no a giudizi affrettati”
Il segretario regionale del sindacato dei medici di famiglia Domenico Crisarà torna sul progetto regionale di prenotazione in fase di sperimentazione. “Ora siamo in una fase embrionale dove il sistema è usato da appena una decina di colleghi”. Il progetto 'Oltre il Cup' permette ai medici di medicina generale di prenotare le visite specialistiche e gli esami di laboratorio direttamente all’atto della prescrizione.
10 GEN - “Sul progetto ‘Oltre il Cup’ del Veneto prima di dare giudizi aspettiamo di vedere come andrà la sperimentazione. Ora siamo in una fase embrionale dove il sistema è usato da appena una decina di colleghi (su più di 4.000 nella Regione)”. A parlare è il segretario della Fimmg Veneto
Domenico Crisarà che parla del progetto della Regione Veneto che nei scorsi giorni era stato aspramente criticato da
Ornella Mancin (medico di famiglia in Veneto) in un
intervento su Quotidiano Sanità. Il progetto permette ai medici di medicina generale di prenotare le visite specialistiche e gli esami di laboratorio direttamente all’atto della prescrizione.
“Credo che non si debba dare giudizi sommari su cose che non si conoscono – dice Crisarà – anche perché le sperimentazioni sono partite appena 8 mesi fa a Belluno e Longarone che sono delle realtà provinciali ‘più facili’ dal punto di vista organizzativo. Per questo a mio avviso occorre attendere che il sistema venga approntato in realtà più complesse come Padova e Verona in cui ci sono più strutture sanitarie da integrare”.
Per il segretario regionale Fimmg, che ha già scritto prima della pausa natalizia ai colleghi sul tema (
vedi lettera), a sentire i primi medici di famiglia che hanno usato il sistema i risultati sarebbero promettenti. “Il sistema, che non costa nulla, consente alla prima visita, qualora si ravvisino per esempio delle sospette patologie gravi come un tumore, di poter avere in tempo reale (l’elaborazione dura pochi secondi) tre opzioni dove effettuare, per esempio una visita, in base alle priorità indicate dal medico. Il sistema non è in ogni caso obbligatorio né per il medico che per il paziente che può sempre rivolgersi al Cup. Insomma mi sembra che sia uno strumento in più per il medico e il cui impiego merita quindi di essere approfondito”.
“Non difendo il piano – precisa – ma dico che non bisogna lanciarsi in giudizi affrettati. In ogni caso non ci saranno adesioni cieche anche perché il tutto sarà valutato dalle assemblee provinciali del sindacato. A mio avviso e ricordo anche quando si parlava di ‘associazionismo’ si sta però facendo molto rumore per nulla”.
10 gennaio 2017
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