Veneto. Emotrasfusi. Coletto: “Conta poterli pagare e lo farà la Regione”
Nel giorno della sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, l'assessore regionale alla Sanità precisa: “Per 1.373 veneti pagherà la Regione anticipando fondi che avrebbe dovuto stanziare lo Stato, il quale non rifinanzia più la sua legge nazionale 210/92 dal lontano 2012”.
14 GEN - “L’unica cosa che conta è che i 1.373 emotrasfusi veneti si siano visti riconoscere in concreto il loro diritto all’indennità. Riprenderà a pagarla la Regione anticipando fondi che avrebbe dovuto stanziare lo Stato, il quale non rifinanzia più la sua legge nazionale 210/92 dal lontano 2012. Nel frattempo ci abbiamo pensato noi fino a quando il Ministero dell’Economia e Finanze ci bloccò dicendo che non potevamo perché utilizzare il fondo Sanitario era improprio trattandosi di un’indennità e non di spese di cura”. Lo sottolinea l’Assessore regionale alla Sanità,
Luca Coletto, commentando dichiarazioni delle Parlamentari Puppato e Miotto pubblicate oggi su un quotidiano veneto.
“Noto con dispiacere che continua un’operazione di attribuzione di meriti francamente inopportuna – aggiunge Coletto – e che ciò accade proprio nel giorno in cui la Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato l’Italia, non le Regioni, a risarcire più di 350 cittadini infettati attraverso le trasfusioni di sangue per un totale di 10 milioni di euro”.
L’emendamento cui fanno riferimento Puppato e Miotto, conclude Coletto, “ha semplicemente autorizzato le Regioni ad anticipare (e chissà mai se e quando li rivedremo) i fondi nazionali non stanziati dal Governo nemmeno nella legge di stabilità di quest’anno. Pagano i Veneti, non Roma che dovrebbe, e in questo caso lo facciamo volentieri per aiutare 1.373 veneti che stanno male”.
14 gennaio 2016
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