PD: “Ipotesi nomina 7 reggenti Ulss è l'ennesimo pasticcio. Sistema preda di incertezza”
“Le proposte del presidente, a inizio legislatura - scrivono i consiglieri democratici in una nota - facevano pensare ad un ciclone di riforme per migliorare tutto il sistema. E invece nessuna di queste riforme, dall’Azienda Zero alla riduzione delle liste d’attesa, fino alle case di riposo, è stata attuata entro l’anno”.
22 DIC - “La possibile nomina, da parte di
Zaia, di sette direttori generali che faranno da reggenti per le altre Ulss del territorio provinciale si profila come l’ennesimo pasticcio. L’ennesimo “tacòn” che è peggio dello “sbrego” se non si risolve il tema della razionalizzazione della spesa e della riduzione delle Ulss. A dimostrazione di una classe politica inadeguata a proporre e portare a termine le riforme che necessitano al sistema”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del PD.
“Siamo di fronte ad un sistema sociosanitario veneto che si ritrova preda delle incertezze e dell’inconcludenza di Zaia e della sua Giunta. Le proposte del presidente, a inizio legislatura, facevano pensare ad un ciclone di riforme per migliorare tutto il sistema. E invece nessuna di queste riforme, dall’Azienda Zero alla riduzione delle liste d’attesa, fino alle case di riposo, è stata attuata entro l’anno. Lasciando così un intero settore, cruciale per il Veneto, sospeso tra paure ed aspettative, blocchi di autorizzazioni all’assunzione, ed erogazioni dei servizi dunque in sofferenza”.
Per i consiglieri democratici è in particolare “preoccupante lo stato di precarietà di tutte le case di riposo pubbliche, che aspettano la riforma dal 2000. A pagarne il prezzo sono le decine di migliaia di famiglie, che ora pagano al mese 1800-1900 euro per inserire i propri cari nelle strutture residenziali pubbliche. A goderne sono i privati, che stanno facendo investimenti colossali nel Veneto per sbaragliare il sistema pubblico e privato convenzionato”.
“Abbiamo sempre detto che la fretta avrebbe causato questi dissesti e che era meglio condividere percorsi chiari, piuttosto che continuare a fare annunci roboanti ed inconcludenti, ma con effetti deleteri per il sistema. Speriamo - concludono i democratici - che il 2016 risolva questo caos e i dubbi e che si superi questo vuoto organizzativo, per non compromettere definitivamente il livello dell’assistenza sociosanitaria per i cittadini veneti”.
22 dicembre 2015
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