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Martedì 22 DICEMBRE 2015
PD: “Ipotesi nomina 7 reggenti Ulss è l'ennesimo pasticcio. Sistema preda di incertezza”

“Le proposte del presidente, a inizio legislatura - scrivono i consiglieri democratici in una nota - facevano pensare ad un ciclone di riforme per migliorare tutto il sistema. E invece nessuna di queste riforme, dall’Azienda Zero alla riduzione delle liste d’attesa, fino alle case di riposo, è stata attuata entro l’anno”.

“La possibile nomina, da parte di Zaia, di sette direttori generali che faranno da reggenti per le altre Ulss del territorio provinciale si profila come l’ennesimo pasticcio. L’ennesimo “tacòn” che è peggio dello “sbrego” se non si risolve il tema della razionalizzazione della spesa e della riduzione delle Ulss. A dimostrazione di una classe politica inadeguata a proporre e portare a termine le riforme che necessitano al sistema”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del PD.
 
“Siamo di fronte ad un sistema sociosanitario veneto che si ritrova preda delle incertezze e dell’inconcludenza di Zaia e della sua Giunta. Le proposte del presidente, a inizio legislatura, facevano pensare ad un ciclone di riforme per migliorare tutto il sistema. E invece nessuna di queste riforme, dall’Azienda Zero alla riduzione delle liste d’attesa, fino alle case di riposo, è stata attuata entro l’anno. Lasciando così un intero settore, cruciale per il Veneto, sospeso tra paure ed aspettative, blocchi di autorizzazioni all’assunzione, ed erogazioni dei servizi dunque in sofferenza”.
 
Per i consiglieri democratici è in particolare “preoccupante lo stato di precarietà di tutte le case di riposo pubbliche, che aspettano la riforma dal 2000. A pagarne il prezzo sono le decine di migliaia di famiglie, che ora pagano al mese 1800-1900 euro per inserire i propri cari nelle strutture residenziali pubbliche. A goderne sono i privati, che stanno facendo investimenti colossali nel Veneto per sbaragliare il sistema pubblico e privato convenzionato”.
 
“Abbiamo sempre detto che la fretta avrebbe causato questi dissesti e che era meglio condividere percorsi chiari, piuttosto che continuare a fare annunci roboanti ed inconcludenti, ma con effetti deleteri per il sistema. Speriamo - concludono i democratici - che il 2016 risolva questo caos e i dubbi e che si superi questo vuoto organizzativo, per non compromettere definitivamente il livello dell’assistenza sociosanitaria per i cittadini veneti”. 

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