Sciopero medici. La gente deve sapere che questo Governo non ha il consenso dei camici bianchi
di Giovanni Leoni (Omceo Venezia)
14 DIC -
Gentile direttore,
il 16 dicembre sarà ancora sciopero dei medici, di tutti i medici, ospedale e territorio.Uno sciopero prenatalizio di cui spero se ne parli ed anche nelle dovute maniere, perché la protesta ha senso solo se viene conseguita l’adeguata informazione sulle motivazioni e la visibilità mediatica della questione, in televisione, sui giornali, su internet, e non solo nelle aree di settore e sui siti dei sindacati perché questo sciopero è contro l’attuale Governo Italiano, ed i politici vivono del consenso popolare.
La gente, i potenziali elettori, devono sapere che questo Governo non ha il consenso dei medici italiani. Un Governo del paese attualmente di sinistra ma a lungo di destra con l’”intermezzo” dei professori, del governo tecnico, un’intera classe politica che ha lasciato sempre sola la nostra categoria da molti anni, ha inventato le “deroghe del sonno” per i medici ospedalieri in barba alla leggi europee, ha bloccato i medici anziani dentro il sistema con la legge Fornero ma ha tenuto anche fuori i giovani dalla corsie procurando danni incalcolabili per la pensione ed il futuro di questi colleghi a cui auguro lunga vita ma che diventeranno vecchi anche loro, hanno fatto odiare la tecnologia ai medici del territorio protagonisti coatti di un Grande Fratello che ha superato anche la genialità del mitico romanzo George Orwell .
Ha lasciato allo spirito di servizio dei dottori il mantenimento del sistema ospedale a colpi di migliaia di ore di straordinario ad un certo punto neanche più pagate in particolare per i medici urgentisti.
Gli avvocati in Parlamento di tutti gli schieramenti politici hanno ben difeso le posizioni dei rispettivi colleghi e siamo ancora con il Codice Penale per l’Atto Medico, sempre e solo con Messico e Polonia al mondo.
La presentazione della Proposta di Legge “Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario “ relatore ala Camera
Federico Gelli è in discussione a tutti i livelli a partire del Consiglio Nazionale FNOMCeO dell’ 11-12 dicembre scorso e sicuramente perfettibile.
Ma, citando
Pier Camillo Davigo, magistrato ex pool Mani Pulite ora al CSM, gli avvocati puntano sempre al terzo grado di giudizio, all’allungamento della causa, molto banalmente perchè di questo ci vivono, sono in 250.000 nel nostro paese , a Roma sono in numero pari a quelli di tutta la Francia e crescono di 15.000 all’anno. E, nel rispetto dei veri danneggiati, dietro una causa per presunta malasanità ci sono interessi economici non indifferenti a vari livelli , anche all’interno della nostra stessa categoria.
Il Procuratore Capo di Venezia
Luigi Del Pino ricordava ad un recente convegno che era arrivata due volte negli ultimi 20 anni a livello Parlamentare una riforma che interessava i medici sul codice di procedura penale ma poi i governi sono caduti e tutto è tornato nell’archivio delle rispettive Commissioni Parlamentari.
I medici possono sbagliare perchè anche se hanno dedicato la loro vita alla cura delle persone restano esseri umani, e sono i primi a considerare attentamente le loro complicanze, se dovute a colpe personali o a quadri clinici complessi, basta fare una ricerca su Pubmed per vedere quanti articoli iniziano o contengono “Complications” in tutte le discipline mediche e chirurgiche.
Ma se si incappa in una lite temeraria a tema sanitario comincia una lunga difesa con anni di udienze a spese continue, mentre si continua a lavorare trovandosi in analoghi casi clinici che hanno portato al contenzioso in corso.
Sono bravi i colleghi che vanno avanti con questo pesante fardello, veramente ammirevoli, ma capisco anche i posti vuoti, anche di questi tempi, in specialità come la Chirurgia Generale il calo delle vocazioni per le branche più dure.
Spero che la gente comune consideri con attenzione la posizione dei medici che devono però riuscire a diffondere le proprie opinioni, a condividere le proprie realtà, fatte di anni di studio sulle spalle della famiglia e poi di precariato medico sottopagato, di Avvisi e Concorsi inesistenti e di Cooperative a basso costo che li sfruttano con turni ed orari impossibili, se vogliono lavorare , di blocco numerico alla necessaria specializzazione 6000 posti all’anno per circa 9.000-10-000 laureati.
I potenziali pazienti ed i loro parenti sono d’accordo su questo linea? Perché poi al Pronto Soccorso, in Ambulatorio o in Corsia trovate persone dedicate ma sofferenti anche se non lo danno a vedere, non lo possono dare a vedere.
E’ necessario il ripristino della normale vita professionale del medico, che necessita del naturale riposo, del rispetto della vita privata, della possibilità di formare una famiglia e di avere dei figli nel tempo opportuno, un’attività dedicata al prossimo che deve restare il più possibile libera da condizionamenti economici e sottoposta in primis alle regole dell’evoluzione scientifica, con tante cose da sapere e da imparare ogni giorno nel rispetto della persona che ha davanti divenuta paziente.
Dalla manifestazione del 28 novembre a Roma di cui allego i
link dei video che ho girato mi resta un effetto unione che mi ha aiutato nel viaggio di ritorno, sono ritornato alla manifestazione del 2004 al “ Difendiamo il diritto alla salute” . - E’ stato bello, un po’ di conforto nello stare uniti, ne è valsa la pena.
La FNOMCeO e gli Ordini non possono scioperare perchè sono istituzioni con principi e finalità differenti dai Sindacati ma sono solidali per le motivazione a difesa della professione e dei pazienti. Nel
manifesto intersindacale sono elencati i comuni principi. La Presidente FNOMCeO Chersevani per la prima volta nella storia è scesa in piazza a manifestare con tutti noi. Ascoltate
qui le sue parole.
Tra le necessità maggiori metterei al primo posto la condivisione dei motivi con la gente in termini comprensibili ai più.
La discesa dalla Torre D’Avorio del medico, costa molto all’amor proprio lo so, ma non vedo altre soluzioni nel confronto con un Parlamento formato in larga parte da selezionate persone che lavorano principalmente al progressivo definanziamento della sanità pubblica ma che continuano a garantire per se e per le proprie famiglie in quanto parlamentari un’assistenza sanitaria di prim’ordine con innumerevoli bonus sempre caricata sul contribuente medio.
E comunque, strano ma vero, i pazienti non devono preoccuparsi dell’assistenza sanitaria durante lo sciopero. Al
link l'articolo con la citazione del BMJ .
Salteranno come al solito interventi chirurgici programmati e le visite ambulatoriali ma è dimostrato che nel giorno dello sciopero ci sono ancora più medici in servizio che nei giorni normali, solo che le amministrazioni non li contano ai fini delle percentuali di sciopero in quanto lavorano, anche se obbligati.
Sarà invece importante la dichiarazione di adesione allo sciopero perchè si intende evidenziare la protesta contro un sistema, e chi non è d’accordo, per favore almeno dopo non si lamenti.
Da parte nostra, come sempre in passato, cercheremo di dare la massima visibilità alla sofferenza ed alle problematiche della categoria, i colleghi più giovani ci guardano, sono il nostro futuro, dimostriamoci adeguati alla sfida.
Giovanni Leoni
Presidente OMCeO Provincia di Venezia
14 dicembre 2015
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Veneto