Veneto. Al via la ricetta elettronica. Coletto: "Riscontri positivi su tutto il territorio"
La nuova procedura, entrata in vigore il primo settembre, è stata preceduta da una campagna di informazione che ha coinvolto 4.040 operatori. Previsto un risparmio di oltre 3 milioni di euro l'anno. L'assessore alla Sanità: "Sono queste le innovazioni che abbattono i costi della buricrazia".
03 SET - Addio alla tradizionale ricetta rossa in Veneto che, da ieri, ha adottato quella dematerializzata. La novità arriva grazie a un sistema informatico, elaborato dal Consorzio Arsenàl.it, che mette in collegamento medici di medicina generale e farmacie.
Abbiamo buoni riscontri pressoché da tutto il territorio – ha commentato l’assessore regionale alla Sanità,
Luca Coletto - e, dove sono emersi o emergeranno problemi ci attiveremo per risolverli. Tutte le innovazioni implicano dei cambiamenti nei modelli organizzativi e nelle modalità di lavoro dei protagonisti, per cui sono grato ai medici di base e ai farmacisti per il notevole sforzo che hanno fatto e stanno facendo. Sono grato anche a chi ci segnalerà intoppi o malfunzionamenti, sui quali siamo assolutamente pronti a intervenire se solo possibile. Qualche timore e lamentela dei giorni scorsi – aggiunge – hanno avuto un po’ il sapore della resistenza preconcetta al cambiamento; anche questi atteggiamenti erano messi in preventivo, ma sono delle eccezioni. La regola è che tutti hanno contribuito a questa innovazione e che l’avvio è stato positivo”.
L’entrata in vigore delle nuove modalità operative è stata preceduta da una campagna di informazione e incontri che ha coinvolto i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i farmacisti. Da gennaio 2014 sono stati incontrati 4.040 operatori: 2.492 medici, 438 pediatri e 1.100 farmacisti. Per ciascun medico, la Giunta regionale ha anche stanziato, con la delibera 1753/2013, un rimborso spese di 565 euro l’anno, relativo ai costi per la cancelleria e le stampanti.
“Innovazioni come questa – fa notare Coletto – di fatto abbattono burocrazia e relativi costi. Nel caso della ricetta rossa 3.244.901 euro l’anno rimarranno nelle tasche dei veneti o potranno essere usati per le cure e in prospettiva il cittadino non dovrà più recarsi nemmeno fisicamente dal medico, se non per una visita, perché le prescrizioni ripetute potranno viaggiare via mail, e alla fine al cittadino basterà presentarsi in farmacia con la tessera personale”.
03 settembre 2014
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