Treviso. Confermato caso di lebbra. Zaia: “Massima attenzione negli ospedali, ma è tutto sotto controllo”
La patologia, precisano i medici, è a basso tasso di infettività e si trasmette solo con contatto diretto prolungato. La diagnosi è stata effettuata all’ospedale Ca' Foncello su un uomo di nazionalità bengalese residente da circa 8 anni nel Comune di Quinto di Treviso. Le terapie stanno dando i risultati attesi.
07 AGO - All'ospedale Ca' Foncello di Treviso è stata diagnosticata una forma di lebbra su un paziente ricoverato presso il reparto di malattie infettive. Il paziente, un uomo di nazionalità bengalese di 37 anni, in Italia da circa 8 anni, è residente nel Comune di Quinto di Treviso.
A dare la notizia il Presidente della Regione del Veneto,
Luca Zaia che ha incaricato il direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan di “alzare al massimo livello la sorveglianza sanitaria, la prevenzione e la profilassi su tutto il territorio, sia a livello ospedaliero che territoriale”. Anche se ha precisato il Governatore nel corso di una conferenza stampa: "La situazione è totalmente sotto controllo e lo è anche grazie all’attenzione e alla velocità diagnostica dei medici che hanno rinvenuto questa patologia in un paziente ricoverato per tutt’altri problemi".
Questo tipo di patologia, hanno infatti spiegato i sanitari "è a basso tasso di infettività e si trasmette solo con contatto diretto prolungato. Le terapie sul paziente stanno dando i risultati attesi e la profilassi sui contatti familiari è stata avviata".
“Ciò nonostante – ha detto Zaia – dobbiamo prendere realisticamente atto della possibilità, non escludibile a priori, che alcune malattie da tempo debellate possano riprendere vigore anche da noi e la salvaguardia della salute dei cittadini Veneti è un mio obbligo costituzionale. Per questo l’attenzione dell’intero sistema sanitario veneto rimane al massimo, sia sul piano della prevenzione che su quello della profilassi dove e quando necessaria”.
Il paziente bengalese era stato ricoverato per sintomatologia di tipo cardiologico in unita coronarica. E’ stato effettuato uno studio emodinamico e sulla base della sintomatologia sono state effettuate biopsie cutanee che, refertate dopo il tempo necessario, hanno dato esito di una forma di lebbra. In malattie infettive è iniziato trattamento specifico in accordo col centro di riferimento nazionale di Genova.
Si tratta, precisano i sanitari, di una malattia poco contagiosa che, sinora, la letteratura scientifica ha quantificato in una decina di casi l’anno in Italia.
07 agosto 2014
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