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Un’anziana morta e quattro ricoverati. Badante arrestata a Vicenza, usava i farmaci come arma

La donna si spacciava per infermiera o Oss, pur non avendo nessuno dei due titoli. Avrebbe somministrato agli anziani che assisteva sovradosaggi di psicofarmaci, a volte acquistati senza ricetta e per questo è accusata anche di spaccio. Tra le accuse anche quella di rapina aggravata (a una delle donne che assisteva) e autoriciclaggio. Zaia: “Sconvolgente. Nostro dovere garantire che episodi come questo non accadano più”,


20 DIC - Omicidio aggravato, quadruplo tentato omicidio, rapina, autoriciclaggio e spaccio di medicinali. È lista dei di reati di cui è accusata una donna di 46 anni di Vicenza, che spacciandosi a volte per infermiera, più spesso per operatrice socio sanitaria (pur non avendo nessuno dei due titoli), avrebbe, tra gennaio 2022 e marzo 2024, assistito degli anziani, procurandone l’aggravamento volontariamente l’aggravamento dello stato di salute e causandone in una caso la morte.

La donna, spiega il Corriere del Veneto, circa tre anni fa ha iniziato fingersi una badante qualificata e a cercare lavoro sui social. Ma dal momento stesso in cui la donna ha iniziato a lavorare, i suoi assistiti avrebbero manifestato delle problematiche di salute prima mai emerse: torpore, stordimento, disartria, difficoltà a reggersi in piedi. Sintomi che non erano legati a nessuna delle patologie di cui soffrivano e che sono spariti una volta che la donna ha smesso di seguirli come badante.

Dopo la morte di una anziana, sono partite le indagini da cui sarebbe emerso, riferisce il quotidiano, che la falsa Oss somministrasse in modo volontario ai suoi assistiti dei sovradosaggi di psicofarmaci come Xanax, Tavor, Lorazepam e Trittico, che in alcuni casi non si trovavano nemmeno nelle terapie prescritte dai loro medici di base, ma che la donna aveva a disposizione perché li utilizzava lei stessa. I farmaci sarebbero stati acquistati senza ricetta e per questo motivo è stata accusata pure di spaccio. Inoltre è accusata anche di rapina aggravata e autoriciclaggio per avere derubato una delle donne che assistiva rivendendo poi i gioelli nei negozi compro oro.

Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, quello emerso è “un fatto sconvolgente, che scuote profondamente la nostra comunità. Voglio esprimere il mio plauso più sincero ai Carabinieri del Comando Provinciale di Vicenza per l’eccellente lavoro svolto, frutto di mesi di indagini approfondite e complesse. Si tratta di accuse gravissime che richiedono massima chiarezza: la mia condanna per quanto emerso è ferma e totale. Ora confidiamo nella giustizia, affinché ogni responsabilità venga accertata e chi ha commesso questi reati risponda pienamente delle proprie azioni”.

“La gravità di quanto accaduto non può lasciarci indifferenti. Parliamo di persone che si sono affidate con fiducia e che invece sono state tradite e sfruttate in modo terribile”, ha aggiunto Zaia. “Voglio ribadire la mia vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia. Non ci sono parole per lenire il loro dolore, ma è nostro dovere garantire che episodi come questo non accadano più”, conclude il Presidente.

20 dicembre 2024
© Riproduzione riservata

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