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Decreto Rilancio. Si tenga conto dei bisogni di donne e bambini

di Miriam Guana e Antonella Nespoli

10 GIU - Gentile Direttore,
in questo periodo di pandemia da Covid-19, ancora in corso, sono venute alla luce le peculiarità dell'assistenza in area ostetrica e neonatale, i bisogni di salute emergenti delle mamme e dei bambini, quindi le necessità di ciò che sarà utile disporre per le cure primarie in termini di servizi e di strutture territoriali ed intermedie, anche dopo il superamento dell’emergenza.

Le società scientifiche Syrio – Sisogn si sono già precedentemente espresse su QS sull’inderogabilità di una implementazione delle cure ostetriche a livello territoriale. Oggi più che mai è emersa la necessità di pensare a cosa sarà il Sistema Sanitario appena superata l’emergenza sanitaria, ed urge prevedere che nel prossimo futuro si guardi al controllo delle spese e dei costi non attraverso la limitazione dei servizi e delle risorse professionali ma effettuando la riduzione degli sprechi e diC ciò che non è utile offrire all’interno di un sistema di cure troppo incentrato sull’ospedale a sfavore dei bisogni reali del cittadino nel territorio.
L’abolizione della condotta ostetrica: una significativo inizio del processo di perdita dell’assistenza territoriale alla donna ed al bambino.
 
L’analisi storica dei processi di cambiamento del SSN, dalla sua istituzione ad oggi, mostra come all’interno dei diversi contesti demografici ed epidemiologici di riferimento quanto l’assistenza alla nascita (obiettivi e modelli di cura) sia fortemente influenzata dalle politiche e dalla cultura del momento e di quanto in ogni epoca, le professioni coinvolte ne siano condizionate.

Un esempio emblematico lo si identifica con la riforma sanitaria del 1978 quando furono abolite le condotte ostetriche istituite nel 1906, e le ostetriche dipendenti del Comune si ritrovarono ad operare nei consultori familiari.

All’interno dei consultori attuati nel 1975 si sarebbero dovute svolgere, attraverso una rete di collegamento con i punti nascita, tutte le attività per il controllo della gravidanza, parto, puerperio ed il neonato ma in realtà non sono mai stati sistematicamente programmati. Ma pure in merito legge 194/’78 erroneamente nota come legge sull’IVG i consultori dovevano rappresentare il luogo ideale per la tutela sociale della maternità e di una procreazione responsabile. Anche il POMI del 2001 (Progetto Obiettivo Materno Infantile) non è mai stato completamente attuato e l’assistenza alla nascita è andata via via ad incentrarsi sull’organizzazione dei punti nascita a vantaggio della medicalizzazione, della parcellizzazione delle cure e della scarsa attenzione ai bisogni reali della persona nel territorio.
 
Istituzione dell’ostetrica di famiglia – Istanza di recepimento di emendamenti integrativi del DL “Decreto Rilancio” - Decreto - legge 19 maggio 2020, n. 34 recante "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19"
 
Syrio e Sisogn hanno fatto pervenire agli organi di competenza l'istituzione dell’ostetrica di famiglia, collocata nel tessuto territoriale come lo era l'ostetrica condotta, quale istanza di recepimento di emendamenti integrativi del “Decreto Rilancio” col fine di garantire la tutela della salute sessuale, riproduttiva e materno-infantile. Impegno di valenza strategica dei sistemi socio-sanitari anche in fase di emergenza sanitaria, garantendo l'appropriatezza in termini di costo/efficacia dell’assistenza ostetrica ed equa accessibilità ai servizi di educazione, prevenzione ed assistenza ostetrici.

L’Ostetrica di famiglia si pone nel contesto territoriale come una Case Manager, quale figura chiave nella gestione del processo di presa in carico e assistenza della donna e della famiglia nella sua complessità e totalità. Infatti, gestendo l'intero percorso assistenziale, si pone come figura “ponte” tra l’ospedale e il territorio all’interno della Rete Integrata Materno Infantile, allo scopo di garantire l’appropriatezza e la qualità dell’assistenza, in un’ottica di continuità assistenziale e di efficienza economica.
 
L’Ostetrica di famiglia/comunità viene pure menzionata nel dispositivo “Infezione da SARS-CoV-2: indicazioni ad interim per gravida-partoriente, puerpera-neonato e allattamento” elaborato da un panel di esperti, componenti del Comitato Percorso Nascita e Assistenza Pediatrica-Adolescenziale di Regione Lombardia e referenti delle Società Scientifiche, al quale Syrio e Sisogn hanno fatto parte.
 
L'emanazione del Decreto Rilancio” è un'occasione per richiamare l'attenzione su modelli di cure ostetriche basati sulla continuità delle cure sin dall'inizio della gravidanza …al primo anno di vita del bambino come nel caso dell’ostetrica di famiglia per il buon esito madre/bambino e famiglia.
 
Miriam Guana
Presidente SYRIO – Società italiana di Scienze Ostetrico-Ginecologico-Neonatali

Antonella Nespoli
Presidente SISOGN - Società italiana di Scienze Ostetrico-Ginecologico-Neonatali


10 giugno 2020
© Riproduzione riservata

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