Gentile direttore,
scrivo al termine di un importante appuntamento che ha riunito, presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, il mondo universitario, delle associazioni di categoria e della libera professione dell’odontoiatria italiana e internazionale per un confronto sul futuro della professione. Durante “ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA: quali competenze e professionalità oggi e domani?” ci siamo domandati a che punto è la nostra professione e quali sfide è chiamata a vincere.
Proprio perché riuniti all’interno di una università specializzata sul benessere della persona, la nostra attenzione si è rivolta al tema del passaggio generazionale che rappresenta oggi una criticità per i giovani che intendono accedere alla professione. Il punto di caduta ancor più problematico risiede però nella diminuzione, in prospettiva, del numero degli studi dentistici e della loro minore accessibilità al grande pubblico che si vedrà costretto a rivolgersi ad altre forme di cura dentale come già purtroppo accade in molti casi quale il turismo odontoiatrico o nei casi di un’odontoiatria low cost/low quality
Oggi in Italia, con un'età media dei dentisti che supera i 50 anni e un numero stimato di circa 20.000 professionisti che raggiungeranno la pensione nei prossimi 10, si prospetta un esodo di competenze che rischia di mettere a dura prova il sistema. A complicare il quadro è inoltre l’attuale difficoltà di accesso, anche sotto forma di collaborazione, ai giovani odontoiatri negli studi privati con clientela consolidata e dal numero contenuto di pazienti. Specialmente in questi casi i professionisti affermati non riescono ad affidare i propri pazienti a giovani professionisti in formazione. I rischi restano quelli di sempre: diffidenza e lamentele da parte dei pazienti. E i titolari degli studi, nel timore di tutto ciò, non rischiano.
Come professionisti di lungo corso credo dobbiamo interrogarci anche su cosa saremo in grado di lasciare alle nostre spalle. Per questo ci impegniamo non solo sul fronte professionale ma anche su quello della formazione universitaria.
E’ da questa prospettiva che forse, può emergere un’opportunità per tutto l’ecosistema dell’odontoiatria di oggi e di domani: far uscire dai corsi universitari giovani capaci di inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro perché addestrati da subito con strumenti di simulazione all’avanguardia e competenze digitali. Questa è la chiave di volta di un nuovo modo di strutturare la professione odontoiatrica.
Ecco dunque che ai giovani odontoiatri così formati risulterà immediato e naturale l’utilizzo nella professione delle tecnologie digitali, divenendo così per i colleghi più esperti un supporto concreto su software gestionali e diagnostici, programmi CAD-CAM, sistemi chairsite, strumenti di comunicazione digitale e cartelle cliniche elettroniche, ormai fondamentali per ogni professionista e favorendo l’introduzione di strumenti innovativi come stampanti 3D, fresatori a cinque assi e software di realtà aumentata.
Grazie alle competenze digitali sarà poi possibile creare nuovi servizi odontoiatrici in campi come la telemedicina, l’implantologia guidata, la gestione di portali web e la promozione dello studio online.
In conclusione, un passaggio generazionale ben strutturato e basato sul ruolo delle competenze digitali rappresenta un'opportunità fondamentale per il sistema intero e trova il suo motore nelle università capaci di raccogliere questa sfida. Investire nella formazione universitaria con questa visione e questo spirito è fondamentale per creare un ponte tra il contributo che possono dare i giovani e l'esperienza clinica dei dentisti senior. La compresenza e la contaminazione in ogni realtà odontoiatrica di questi diversi punti di vista rappresenta un elemento di ricchezza per l’intero settore e una piccola rivoluzione nella gestione degli studi che saranno così in grado di accrescere e diversificare la loro offerta, razionalizzare i tempi di lavoro, migliorare l’efficienza dello stesso studio dentistico.
Tutto ciò comporterà la capacità di attrarre nuovi pazienti e soprattutto eviterà la contrazione del numero di professionisti attivi in Italia, scongiurando la nascita di una odontoiatria per pochi eletti. In ultima analisi, se applicato seriamente da professionisti e formatori universitari, questo approccio potrà “nutrire” e “democratizzare” il tessuto professionale degli odontoiatri di oggi e domani e garantire un futuro solido e sostenibile all'odontoiatria italiana che è attualmente considerata la migliore in campo internazionale.
Dr. Gaetano Calesini
Libero professionista
Past-president Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica