Pensioni: alcuni dubbi su “quota 100”
di Gianni Melotti
07 OTT -
Gentile Direttore,
credo proprio di essere andato incontro a tre aumenti dell’aspettativa di vita, di sicuro quella lavorativa e, a forza di rincorrerla, pare essere all’ orizzonte per il primo aprile 2021 l’agognata pensione.
Essendo però una data sospetta non vorrei essere oggetto dell’ennesimo pesce d’aprile “alla Fornero” e trovarmi catapultato direttamente al primo di settembre per un, eventuale, altro innalzamento dell’aspettativa di vita da “godere”, di certo, sul lavoro.
Fatta questa doverosa premessa capirà bene come possa essere fortemente interessato alla discussione in atto su “quota 100” che potrebbe addirittura permettermi di uscire l’anno prossimo con quota 106.
Certo mi alletta l’idea ma, visto cosa si dice sulla tenuta complessiva del sistema, non vorrei essere assalito dal senso di colpa come se dovessi sentirmi corresponsabile dello sfascio della “baracca”.
Questo dopo una vita di lavoro come fisioterapista respiratorio.
Certo anche andare avanti non è poi così semplice perché non si ha più l’energia dei vent’anni e, in alcune giornate particolarmente intense, diventa gravoso continuare a dare il meglio sia sul cronico che sull’ acuto sia in area chirurgica che in area critica.
Insomma, pochi, maledetti e subito, con il rischio di una qualche incognita, o sarà forse meglio il più collaudato adagio giusti e sicuri?
Gianni Melotti
Fisioterapista
07 ottobre 2018
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