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Protocollo tra Csm, Cnf e Fnopi mortifica la professione infermieristica

di Carlo Pisaniello

05 OTT - Gentile direttore,
a seguito dell’avvenuto accordo tra FNOPI e le istituzioni giudiziarie rappresentate dal CSM e dal CNF ci saremmo aspettati una svolta epocale nel panorama professionale infermieristico in ossequio della nuova novella normativa rappresentata dalla legge Gelli-Bianco, ma così non è stato purtroppo.
Analizzando il protocollo ci si rende conto che è stato fatto un lavoro pessimo, intriso di errori grossolani e di aspetti incostituzionali, tali, da renderlo risibile agli occhi di tutti gli altri stilati con le altre professioni sanitarie anche non mediche.

Eppure sarebbe bastato semplicemente riprodurlo da quello tra FNOMCeO e CSM, che lo riteniamo in linea con i principi del diritto sostanziale e rispondente soprattutto alle esigenze della classe medica che lo ha stilato, adeguandolo ovviamente alla professione infermieristica.

Ma così non è stato, per gli infermieri è stato invece predisposto un protocollo simile solo in apparenza ma di fatto inapplicabile poiché limitativo, troppo stringente e soprattutto non riconoscente il valore aggiunto del master in infermieristica forense.

Ve ne diamo riprova in questo link che vi invitiamo a leggere e che abbiamo inviato sia al CSM che al CNF e alla stessa FNOPI alcuni giorni orsono nella speranza che si accorgano del vulnus creato solo ed esclusivamente contro gli infermieri.

Sarebbe bastato interpellare chi di diritto ne mastica quotidianamente per accorgersi che alcuni punti non solo andavano rivisti ma addirittura eliminati, onde evitare di compromettere l’applicabilità dello stesso protocollo lasciando un margine di manovra più ampio e più rispondente alle esigenze della nuova legge 8 marzo 2017 n. 24 che prevede espressamente all’art. 15 la necessaria presenza anche delle professioni sanitarie, infermieristica ed ostetrica in primis nelle attività di CTU e perito del Tribunale.

Siamo quindi in attesa che la FNOPI apporti le dovute correzioni al protocollo nella speranza che venga veramente adattato alle esigenze di una professione moderna, competente e dalle prospettive future sempre più stimolanti.
 
Dott. Carlo Pisaniello
Avvocatura diritto infermieristico (ADI) 

05 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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