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La favola dei medici “ricchi”

di Biagio Papotto (Cisl Medici)

19 LUG - Gentile Direttore,
A. Dumas (padre) non sarebbe certo stato lieto di leggere che uno dei suoi personaggi più famosi venisse accostato ad un tentativo di manomettere in modo maldestro una situazione già di per se’ grave. Stiamo parlando – in tutta evidenza – dell’improvvido uso che qualcuno fa, con colpevole arte, del nobile personaggio (a metà tra verità e finzione, pare) che difendeva i poveri contro l’arroganza e la protervia dei ricchi e dei potenti. Contratto e Robin Hood? Siamo Seri?
 
Occorre subito fare qualche precisazione: quello che a noi sta a cuore è un equo sistema di relazioni sindacali, una valida piattaforma contrattuale, una seria e corretta discussione tra le parti, una positiva conclusione dell’iter del rinnovo. Punto. E per questo servono stanziamenti adeguati,  ben oltre i quattro soldi stanziati e le sibilline indicazioni sulla prossima legge di stabilità, piani coraggiosi, interventi mirati e puntuali.
 
Che cosa vediamo, invece? Una serie di promesse elettorali, una distribuzione di pochi soldi a molte persone, l’assenza di serie analisi,  il rinvio a date non certe e a procedure non chiare.
 
E allora…che cosa dobbiamo pensare? Ma – soprattutto – come dobbiamo comportarci? Come un sindacato connivente e dimentico di quelli che sono i propri valori fondanti, sordo alle necessità della base e attratto dalle pericolose sirene della politica? Dovremmo accettare supinamente, o peggio con complicità, ulteriori ritardi e sacrifici? Dovremmo insomma essere noi a giustificare comportamenti che non sono più tollerabili da tempo? No. Proprio no.
 
E cosa c’entra in tutto questo l’eroe di A. Dumas? Dove sono i ricchi ai quali togliere? Riusciamo a vedere bene tutti i nuovi poveri che si stanno creando, si, ma… tra i dipendenti pubblici…davvero non riusciamo ad individuare colleghi ricchi.
 
Se poi si vuole intendere la ricchezza di pazienza, di spirito di sacrificio, di tenacia nel “mettere la faccia” ogni giorno negli ospedali, negli ambulatori e nel territorio e supplire orgogliosamente alle carenze strutturali cui nessuno sembra più far caso…beh, allora si che ci sono tanti colleghi ricchi, ricchi di passato e di investimento su se stessi, tante persone che si sono sacrificate e molto spesso hanno sacrificato le proprie famiglie per anni e anni di studio faticoso, che hanno superato mille difficoltà e lunghi anni di tirocinio, che si sono costruite faticosamente, con il tempo, una carriera dignitosa ed una autorevolezza professionale.
 
Ed è per questo che ci si può impunemente prendere in giro, additare come ricchi e chiederci di rinunciare, dopo quasi 10 anni, ad un sia pur parziale recupero di quanto abbiamo perso in tutti questi anni? Anni, si badi bene, nei quali abbiamo continuato a garantire standard elevatissimi con risorse sempre più ridotte. In poche parole: il contrario di quanto abbiamo ricevuto dalla nostra classe politica…
 
Lasciamo in pace Robin Hood, per favore. Qui si intravedono solo “gli allegri compari”… Non ci sono scopi nobili, ma solo il meschino tentativo di gettare tre ossi a quattro cani, così da aizzarli gli uni contro gli altri e continuare a campare tranquillamente sulle spalle della brava gente distratta ad arte. E allora non è il caso di citare i libri per ragazzi, ma forse il capolavoro di Manzoni, con il suo bagaglio di potenti arroganti e di discorsi in “latinorum” incomprensibile. Senza contare che anche in quel romanzo la gente – esausta – dette vita alla “rivolta del pane”…
 
Si trovi un giusto finanziamento e mettiamoci a scrivere un contratto serio. Ora. Non un libro per fanciulli, per favore.
 
Biagio Papotto
Segretario nazionale Cisl Medici

19 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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