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Codice infermieri. Chi è disposto a discuterne senza preclusioni?

di Emiliano Carlotti (Ipasvi Pisa)

15 MAR - Gentile direttore,
negli ultimi mesi tanto è stato detto e tanto è stato scritto sul codice deontologico degli infermieri, questo è già una conquista. Pisa ha aperto le danze, prima con la presa di posizione verso l’articolo 49 del vigente codice e annunciando che si sarebbe impegnata a redigere una proposta alternativa, sia nella sostanza che nella forma di condivisione, di codice deontologico, poi realizzando quanto promesso.
 
La nostra mossa ha dato il via ad un’animata discussione ed ha costretto la federazione a seguire la strada da noi intrapresa: la modalità di condivisione e l’apertura alla discussione anche fuori dai confini della professione è stata prima stigmatizzata ma successivamente emulata, almeno nella forma, dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI.
 
La fiamma del dibattito s’è sopita per un po’, ma è rimasta sempre accesa ed è bastato un piccolo anelito di vento a far sì che riprendesse vigore.
 
In questi ultimi giorni vi sono state autorevoli prese di posizione nei confronti della proposta di codice deontologico del Comitato Centrale della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI che, devo rilevare, non ne hanno fornito un roseo ritratto. Quello che sembra emergere è un codice deontologico privo di una “cornice” che delinei con chiarezza la figura dell’Infermiere sia come professionista che come professione in relazione al contesto in cui opera. Questa “cornice” è ben sviluppata nell’innovativa proposta di Pisa e questo ne fa un’ottima base alla quale aggiungere la parte di contenuti di cui è probabilmente carente.
 
Nella mia infanzia ho giocato per anni con i mattoncini Lego, non erano come adesso che vengono forniti in Kit, con le istruzioni di montaggio, da dove poter ricavare uno, o al massimo qualche, soggetto, ma in scatole contenenti un numero più o meno grande di mattoncini e senza istruzioni se non qualche generico suggerimento (quando avevi accumulato più di una scatola era comodissimo conservarli nei bidoni del detersivo per i panni).
 
Era una gioia mettersi in cerchio in più bambini, rovesciare il contenuto dei bidoni al centro (se mi concentro posso sentire ancora il rumore) sedersi in terra ed iniziare a costruire; anche se litigavamo spesso su cosa e su come si doveva costruire alla fine i mattoncini trovavano la loro armoniosa, elegante e quindi giusta collocazione; il progetto iniziale era portato a termine con grande soddisfazione di tutti, ma sempre in maniera diversa da come lo avevamo pensato all’inizio.
 
Il timore è che il percorso proposto dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI assomigli molto ad un Kit con le istruzioni di montaggio, il soggetto finale è stato stabilito, al massimo si potranno ottenere piccole variazioni sul tema.
 
In questo momento ci ritroviamo con vari bidoni di mattoncini (il codice vigente, la proposta pisana, la proposta del Comitato Centrale della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, i suggerimenti dei colleghi, degli esperti, dei cittadini, delle forze sociali…) ma in molti lo tengono stretto stretto in mano, a parole dichiarano di voler condividere ma, nei fatti, stentano a farlo nell’illusoria convinzione di avere nel proprio contenitore i pezzi migliori.
 
Quello che propongo è di mettersi in cerchio, versare tutti i mattoncini al centro, in modo da non riconoscerne più la proprietà, e costruire il nuovo codice deontologico degli Infermieri. Chi decide di sedersi lo deve fare con la serenità d’animo di chi vuole costruire e non di chi è disposto a distruggere l’operato degli altri se questo non corrisponde ai suoi desiderata o, peggio ancora, ai desiderata di singoli o gruppi che vogliono far passare linee di pensiero o interessi particolari senza apparire (scrivo questo senza avere in mente niente o nessuno in particolare). Sono sicuro che quello che uscirà stupirà tutti.
 
Il prodotto di Pisa è a disposizione, chi vuol giocare?
 
Il mio è un invito e una sfida a tutti quelli che hanno preso posizione ed elaborato un proprio pensiero sul rinnovo del codice deontologico degli Infermieri, l’obiettivo è quello di realizzare una sintesi delle produzioni e dei pensieri esistenti ed inviarla alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI inserendosi nel percorso che questa ha tracciato. Pisa è disposta a fare la sua parte.
 
Emiliano Carlotti
Presidente del Collegio IPASVI di Pisa

15 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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