Medici e computer. Obblighi e beffe
di Massimo Bindi
18 AGO -
Gentile Direttore,
vorrei rispondere al Collega Saffi Giustini e al suo articolo “
Quel medico che odiava i computer”. I computer e l’utilizzo dell’informatica in genere, nati e diffusi per migliorare la qualità di vita dei cittadini, secondo me la stanno adesso complicando alla grande. Siamo passati da un’opportunità facoltativa ad uno svantaggio obbligato dovuto alla loro esagerata diffusione ma soprattutto alla loro imposizione coatta.
Praticamente adesso si dà per scontato che tutti possiedano un computer ed internet e che li sappiano usare. Poiché a ciò si potrebbe obiettare che non si può imporre ai cittadini l’acquisto di un computer e l’attivazione di internet, invece del mezzo si impone il risultato voluto, come la certificazione on-line, PEC, ricetta elettronica, cartella elettronica, fascicolo sanitario elettronico, varie iscrizioni on-line, la visualizzazione dello stipendio e del modello 101 per le tasse…
Tutte queste imposizioni innalzeranno sempre più quel già elevato carico burocratico ai medici che ritengo del tutto improprio. Ciò, a mio avviso, costituisce una forma di violenza perché dovrebbe essere garantito a tutti il poter scegliere la metodica desiderata per raggiungere lo scopo prefissato. Infine la solita beffa: te lo impongono e nello stesso tempo te lo vogliono far passare come una cosa bella!
Massimo Bindi
Medico ospedaliero di medicina interna
18 agosto 2013
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