Gentile direttore,
il report del Ministero della Salute pubblicato l’8 novembre a partire dai dati del flusso informativo SIND epidemiologico nazionale dipendenze fotografa, seppure in parte, la situazione dei Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD).
Se confrontiamo i dati del 2023 con quelli del 2018 vediamo il preoccupante trend in diminuzione del personale dipendente dei vari profili professionali, che passa da 6.223 unità a 5.843 unità, con un calo del 6%, 400 professionisti in meno.
Il numero dei Servizi è stabile a 570 sedi, mentre i soggetti assistiti sono aumentati del 3%, varie migliaia.
I nuovi utenti rappresentano il 13% ed hanno un’età media più giovane.
È essenziale precisare che il dato di 132.195 soggetti totali presi in carico dai SerD nel 2023 non comprende ad esempio le persone con dipendenza da alcol e da tabacco, che non rientrano ancora nel flusso SIND del Ministro della Salute, ma nella realtà i SerD assicurano il trattamento specialistico per tutti i tipi di dipendenza.
Tenendo conto anche di questi assistiti, il dato complessivo sale a circa 300.000 persone in carico annualmente.
Una fotografia completa sulla situazione delle dipendenze patologiche deve pertanto tenere conto dei dati relativi a tutte le sostanze d’abuso, sia illegali che legali, nonché delle dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo, che impattano sul carico di lavoro dei servizi specialistici di riferimento.
Si tratta complessivamente di dati preoccupanti, incrementali, che descrivono la specifica vulnerabilità di alcuni target, come i più giovani, le donne, le persone con disagio psichico (si vedano i dati sul consumo alcolico dello Studio PASSI e PASSI D’ARGENTO dell’Istituto Superiore di Sanità).
Si ricorda che la dipendenza da sostanze psicoattive legali come l'alcool ed il tabacco è all’origine del maggior numero di patologie evitabili correlate. Inoltre sono in aumento le situazioni complesse causate da poliassunzione e polidipendenza.
Dal report del Ministero della Salute emergono inoltre chiaramente le disomogeneità regionali nei dati clinici e di attività: tale situazione è ormai eclatante, con conseguenti gravi disuguaglianze di opportunità di cura per le persone che si rivolgono ai SerD, specie nelle regioni del Sud e delle Isole. Le persone maggiormente penalizzate sono quelle con situazioni di maggiore vulnerabilità sociale e sanitaria, con bisogni più complessi, che richiederebbero programmi di presa in carico interdisciplinari a diversa intensità assistenziale e di setting di cura appropriati in relazione al bisogno ed alle esigenze del programma terapeutico-riabilitativo.
FeDerSerD, la federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze, ha delineato il profilo delle persone che presentano difficoltà a rivolgersi ai servizi o che lo fanno con molto ritardo, pregiudicando la loro possibilità di guarigione e rischiando un peggioramento generale del loro stato di salute: sono in prevalenza giovanissimi, che hanno bisogno di risposte specifiche e nuove, sono persone che sottovalutano il loro disturbo o che hanno paura di esporsi, per le quali sarebbero essenziali interventi di prossimità per un aggancio più tempestivo, sono persone impegnate in attività familiari e lavorative, che hanno bisogno di servizi più accessibili sul piano delle sedi e degli orari di apertura, sono persone con problematiche particolarmente complesse, che richiedono risposte diversificate per intensità assistenziale, per non alimentare il fenomeno della “porta girevole” nei servizi di emergenza e di pronto soccorso, sono donne, ancora penalizzate da una visione sociale giudicante e colpevolizzante.
I lavori del XIII Congresso Nazionale di FeDerSerD, tenutisi a Roma dal 9 all’11 ottobre scorso, hanno fornito una fotografia aggiornata del fenomeno delle dipendenze e della capacità del sistema integrato dei servizi di assicurare interventi preventivi e di cura efficaci, anche in considerazione delle innovazioni terapeutiche a disposizione.
Fondamentali a questo proposito sono risultati i dati forniti dagli Osservatori epidemiologici e dagli Istituti di Ricerca nazionali ed europei, che hanno evidenziato una sostanziale modifica dell’offerta di mercato, delle caratteristiche dei consumatori e delle loro modalità di assunzione, delle ingravescenti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche correlate.
Nel Disegno di Legge di Bilancio 2025 sono previste alcune novità, come quella di abrogare il fondo specifico per il gioco d’azzardo e di costituire un fondo equivalente di 50 milioni annui per la prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie da dipendenza.
Riteniamo che l’adozione di una visione più globale, che comprende tutte le forme di dipendenza, potrà rappresentare un passo avanti importante, se prevederà un investimento maggiore, proporzionale all'ampliamento della platea dei destinatari, rivolto alla garanzia della operatività nei Servizi.
La situazione dei SerD risente del cronico sotto-investimento del settore delle dipendenze, e la forbice tra domanda ed offerta rischia di divaricarsi ancora di più se non si interviene al più presto.
È necessario investire risorse adeguate, garantire gli standard di personale previsti nel Decreto Ministeriale n. 77 del 2022 - Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale, integrato con gli standard per l’assistenza territoriale dei servizi di salute mentale, dipendenze patologiche, neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e salute in carcere.
Ricordiamo che la cura della dipendenza da tabacco continua a non essere prevista nei Livelli Essenziali di Assistenza, con conseguente penalizzazione dei pazienti con tabagismo in carico ai servizi, che non possono fruire di trattamenti farmacologici gratuiti.
Il nuovo consiglio direttivo nazionale di FeDerSerD, composto da 45 operatori delle varie professionalità di tutte le Regioni italiane, si è posto come primo obiettivo ogni azione utile per la valorizzazione del sistema di intervento, la centralità della sanità pubblica e dei servizi territoriali a tutela del diritto alla salute e della fruizione delle cure.
Roberta Balestra