Gentile Direttore,
con grande attenzione ho letto l’articolo del Direttore di Agenas, Domenico Mantoan, riguardante le criticità del sistema sanitario italiano e le sue riflessioni sul ruolo delle Professioni Sanitarie. In particolare, mi ha colpito il passaggio relativo ai dati sulle risonanze magnetiche (RM) e il suggerimento di Mantoan: “Se vogliamo affrontare le criticità del sistema sanitario dobbiamo anche ammodernarlo: dobbiamo dare più competenze alle professioni sanitarie. Le grandi macchine sono utilizzate dai tecnici di radiologia e se vogliamo che lavorino 12 ore al giorno per sei giorni alla settimana, credo che occorra dare più competenze e togliere alcune limitazioni legate a vecchie concezioni del passato”.
Come Presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, non posso che sostenere pienamente il pensiero del Direttore Mantoan. Le criticità attuali del sistema sanitario sono evidenti e richiedono interventi mirati che valorizzino le competenze di tutti i Professionisti Sanitari, come nel caso da lui richiamato dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM), che rappresentano una risorsa cruciale per il funzionamento delle grandi macchine diagnostiche.
Per rendere il nostro sistema sanitario più efficiente è fondamentale assegnare alle Professioni Sanitarie maggiori competenze e autonomie. Dare loro la possibilità di mettere a disposizione la propria opera intellettuale ai cittadini, come fanno le altre Professioni ordinate (Ingegneri, Commercialisti, Medici, Architetti, Avvocati, ecc.), superando l’obsoleto vincolo di esclusività, consentirebbe al sistema di fare un formidabile scatto in avanti, rendendo il nostro paese all’avanguardia.
La valorizzazione delle Professioni Sanitarie passa quindi da un riconoscimento concreto del loro ruolo essenziale. Assegnare maggiori responsabilità e competenze ai Professionisti non solo migliorerà l’efficienza operativa, ma permetterà anche di ottimizzare l’utilizzo delle tecnologie, riducendo i tempi di attesa e migliorando la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Durante il mio recente discorso all’Assemblea di apertura del 51° Congresso Nazionale SIRM, ho sottolineato l’importanza di favorire una cultura di collaborazione multidisciplinare e interdisciplinare. Per l’area radiologica, ad esempio, è necessario lavorare su protocolli condivisi tra tutti gli interlocutori che possano rendere il flusso di lavoro più efficiente e agile, riducendo le variabili nei protocolli di acquisizione. Un sistema più armonizzato è un sistema in grado di sfruttare al meglio le competenze di tutti i Professionisti coinvolti, migliorando la qualità delle prestazioni e l’esperienza degli utenti.
Infine, è imperativo assumere più personale. Attualmente, ci troviamo di fronte a una carenza sistemica che limita la capacità operativa delle strutture sanitarie. Offrire una retribuzione adeguata diventa essenziale per attrarre e mantenere Professionisti qualificati; inoltre, garantisce il funzionamento continuo e ottimale delle apparecchiature diagnostiche, dei percorsi riabilitativi e dei processi di prevenzione.
Attraverso una cultura di collaborazione e rispetto reciproco tra Professionisti Sanitari, potremo gettare le basi per applicare efficacemente le disposizioni del nuovo DL “Liste d’attesa”. È una sfida che vinceremo solo mettendo insieme le nostre forze e le nostre competenze, uniti da una visione comune orientata al miglioramento.
Diego Catania