Gentile Direttore,
mi sia consentito di ribattere brevemente all'articolo dell'Assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Carlo Doria, pubblicato su Quotidiano Sanità del 15 Novembre, relativo alla eradicazione della Peste suina africana (PSA) dalla nostra isola. Assieme ad alcune verità, in questo articolo ci sono molte, moltissime, fondamentali omissioni. Riassumo brevemente, e invito chi voglia approfondire questo argomento a leggere un recente articolo di Alberto Laddomada, già direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico - nominato in quella carica dalla Giunta in cui io ho ricoperto il ruolo di Assessore alla Sanità, nonché uno dei protagonisti dell'eradicazione della PSA - pubblicato sulla rivista "30 giorni" della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani (https://www.trentagiorni.it/files/1699370213-6-7.pdf).
Innanzitutto, l'Assessore Doria omette di fornire un dato scientifico di una importanza fondamentale: il virus della PSA non è stato più riscontrato in Sardegna dall'8 aprile 2019, cioè a distanza di pochi giorni del passaggio di consegne tra il Presidente Pigliaru, che aveva individuato nella eradicazione della PSA una delle priorità della propria Giunta, ed il neoletto Presidente Solinas che si insediava alla guida del governo regionale. In altre parole, la nuova Giunta Solinas si è trovata con il lavoro già fatto, almeno al 95%, e che doveva solo essere completato con adeguate attività di sorveglianza (non attività di eradicazione: quella era già avvenuta!) che confermassero che ormai non vi fosse più il rischio di presenza e circolazione del virus.
E se è vero che Doria non ha mai personalmente gettato discredito sui suoi predecessori, altri esponenti della maggioranza che lo sostiene lo hanno invece fatto a piene mani. E soprattutto hanno cercato di cambiare completamente la narrazione su quello che è veramente successo in Sardegna, omettendo o negando che il risultato storico della eradicazione della PSA sia stato ottenuto grazie alle azioni di contrasto dei suini illegalmente tenuti al pascolo brado in alcune zone del centro Sardegna, messe in atto dalla Giunta Pigliaru e dalla Unità di Progetto voluta dalla Giunta Pigliaru. Suini che erano (ci sono dati epidemiologici inequivocabili in proposito) il vero serbatoio della PSA. Dati anch'esso messi sotto silenzio negli ultimi anni.
Doria afferma che "sul piano della sorveglianza oggi riceviamo mensilmente dal Corpo Forestale un resoconto mensile sugli avvistamenti di suini bradi irregolari" che alimentano un nuovo "data warehouse". Benissimo, anche in precedenza questi dati esistevano, ma venivano mantenuti riservati per garantire il successo degli interventi di abbattimento dei suini illegali. Ma dopo avere esaltato questo nuovo modo di raccogliere i dati, Doria non dice come mai da oltre un anno non siano state intraprese adeguate azioni di contrasto verso questi suini irregolari, aumentati enormemente di numero da un anno a questa parte e che sono il vero motivo del mantenimento delle ultime restrizioni della Commissione Europea che gravano ancora sul centro Sardegna, penalizzando gli allevatori regolari, che sono la maggior parte.
E, dulcis in fundo, Doria non dice che lui stesso, assieme all'assessora all'agricoltura Valeria Satta, solo due-tre mesi fa ha colpevolmente cercato di "rilegalizzare" il pascolo brado per compiacere un gruppo di un centinaio di quegli allevatori "irriducibili" che le azioni di contrasto della Giunta Pigliaru avevano messo in un angolo, non per motivi politici o ideologici ma solo per poter pervenire alla eradicazione della PSA. Solo l'arrivo del genotipo 2 del virus della PSA in Sardegna ha indotto Satta e Doria a interrompere quello sciagurato ed irresponsabile tentativo di dare spazio a chi aveva sempre ostacolato con ogni mezzo l'eradicazione della malattia. (E a pensar male si fa peccato, ma forse ci si azzecca: la attuale Giunta, con tutti questi suoi atteggiamenti ambigui nei confronti dei detentori dei suini illegali, ha cercato e cerca voti per le ormai prossime elezioni regionali?).
Potrei continuare, ma penso che non ci sia bisogno di ulteriori prove per dimostrare che mentre la Giunta Pigliaru aveva combattuto con serietà, coraggio e coerenza la PSA, con risultati straordinariamente favorevoli, i successori non lo hanno fatto; anzi sono stati quanto meno ondivaghi ed irresponsabili nella loro politica, e ciononostante stanno raccogliendo i frutti del lavoro altrui. Perché la PSA era già stata eradicata dalla Giunta Pigliaru.
Luigi Arru