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La dipendenza? Per i Mmg un vantaggio, ma per la popolazione?

di Nicola Paoli

21 GIU -

Gentile Direttore,
il Ministro Schillaci sta dichiarando ai quotidiani nazionali che, a breve, rivoluzionerà il modo di lavorare dei medici di base con la sua riforma, sostenuta a colpi di decreti ministeriali. I più giovani di noi, quindi, passerebbero dalla convenzione, che vede i medici in Trentino lavorare ambulatoriamente fino a dieci ore al giorno in associazione, ad un rapporto di dipendenza singola, 38 ore settimanali, rispetto alle nostre attuali 60.

Il Piano nazionale di Schillaci prevederebbe, poi, che ai medici ex guardie mediche, solo 45 titolari in Provincia di Trento, venga affidato il compito di effettuare le visite a domicilio di 520 mila trentini. Al netto di queste dichiarazioni, se tanto ci da tanto, in Trentino sarà opportuno avvisare, a breve, la popolazione.

Visti i medici palliativisti, il pediatra di base, il geriatra di comunità, l’infermiere di comunità, l’ufficiale sanitario del Distretto, le unità di cure primarie, adesso anche le guardie mediche di giorno, i nostri medici di base, da qui a poco, non visiteranno più a domicilio i propri pazienti.

Dopo mezza notte i cittadini andranno tutti al Pronto soccorso. Non ci saranno più medici fiduciari a cui iscriversi, ma ognuno farà il suo compito di dipendente all’interno della Casa di Comunità, senza più essere conosciuto dai pazienti.

Come oggi si va, per intenderci, da un ospedaliero all’altro senza averne uno proprio o da una guardia medica all’altra. Finalmente potremo andare in ferie come i dipendenti! Chiedere i permessi per stare con i nostri figli! Avere la 13^, la 14^, il TFR, la 104, duecento ore di formazione annue! Ammalarci quando vorremo, e stare a casa senza più cercarci un supplente pagato da noi. Non dovremo più pagarci un ambulatorio perchè saranno tutti della APSS gratis! Come pure la strumentazione, che ad oggi non ci è mai arrivata dallo Stato italiano per DM, ed i mobili e le utenze! Non dovremo più arrabbiarci perchè l’auto si usura o perchè l’ambulatorio comunale è al gelo.

E soprattutto faremo festa tutto l’anno con la vigilanza fuori dalla Casa. Finalmente prenderemo una pensione degna di questo nome, come tanti dei dirigenti medici attuali in Trentino; e magari diventeremo Primari e anche noi avremo gli assegni di anzianità di servizio e un pasto caldo in mensa aziendale. Potremo, infine, in tutta tranquillità, essere fermi nel negare ai cittadini trentini quello che oggi legittimamente non si può, senza temere di perdere clientela e retribuzione: sms, e mail e WhatsApp al posto di clinica e etica.

Ben venga quindi questa rivoluzione, tanto più se ci sarà finalmente una specialità universitaria di medicina generale come Dio comanda, mentre oggi ci si impratichisce, dopo la laurea, con corsi triennali regionali. Una Scuola Specialistica autonoma, in una Provincia Speciale che, forse, la poteva fare per prima anche tempo fa. Autonoma da tutto e da tutti, da Fondazioni e da differenziazioni. Saremmo i primi ad averla nella Trento post Covid!

Spero di non svegliarmi, alla fine di questa lettera che scrivo a Lei con tanta passione e realismo, comprendendo quanto aleatoria sia questa locuzione avverbiale “a breve”, già proposta nel 2000 quando era appena stata costruita Protonterapia e attendevamo il Nuovo ospedale...a breve, appunto.

Dr. Nicola Paoli

Segretario SMI Trentino



21 giugno 2023
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