Gentile Direttore,
che la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra è un detto evangelico, ma se lo si trasporta in politica ne viene fuori una insalata indigeribile. E’ stato appena trasformato in legge il decreto sulla pubblica amministrazione che, tra le altre cose, stabilizza circa 3 mila medici precari del Servizio sanitario nazionale purché abbiano maturato 36 mesi di servizio anche non continuativi.
La cosa non susciterebbe nessun commento se, grazie ad un emendamento introdotto in sede di conversione in legge del decreto bollette, non fosse sbucato dal cilindro di qualche sprovveduto prestigiatore, l’articolo 15 bis che prevede una nuova possibilità di inserimento nell’elenco speciale ad esaurimento dei massofisioterapisti, riservata a quanti abbiano conseguito il titolo di massofisioterapista sulla base di corsi triennali attivati entro il 31 dicembre 2018.
Iscrizione che diviene poi definitiva a seguito del comprovato svolgimento dell'attività di operatore di interesse sanitario, per un periodo minimo di trentasei mesi, anche non continuativi, da completare entro il 30 giugno 2026.
In pratica se con il decreto sulla PA si è confermata la rigidità del possesso del requisito ad una certa data per i medici, con quello sulle bollette si è stati elastici per una figura che nemmeno il Consiglio di Stato sa cosa sia e cosa possa fare perché mai istituita da nessuna Conferenza Stato- Regioni.
La sentenza del Consiglio di Stato 04513 del 1° giugno 2022 afferma chiaramente che non è dato sapere con certezza quel che il MFT può fare senza essere oggetto di segnalazioni per esercizio abusivo di una professione sanitaria.
Senza contare che chi invece ha un titolo valido e abilitante del pregresso ordinamento, non solo questi “neo massofisioterapisti”, e per qualche motivo non si è potuto iscrivere ad un Elenco Speciale ad Esaurimento (ESE), della professione sanitaria di riferimento, in seno agli Ordini dei TSRM-PSTRP, resta al palo, non può lavorare e deve aspettare che ripartano i decreti di equivalenza. Cosa impedita proprio agli iscritti dell’ESE dei “neo massofisioterapisti”.
Gianni Melotti