No ai ‘super Oss’ con formazione breve
di Eleonora Teresa Orlando
20 GIU -
Gentile direttore,
il Ministro della Salute Orazio Schillaci pensa agli infermieri Indiani e al super oss con formazione breve per far fronte alla carenza di personale infermieristico sia negli ospedali, nelle RSA e sul territorio.
Con questa ulteriore missiva manifestiamo il nostro dissenso riguardo le ultime dichiarazioni del Ministro in merito alla soluzione per sopperire alle carenze del personale infermieristico con il super oss con percorso breve e personale dall’estero. Stiamo combattendo per ottenere la valorizzazione dell'oss per avere una figura che sia al passo degli altri attori del SSN con nozioni che possano portare si sollievo all' infermiere, ma, anche una figura più competente e formata, e i Ministro propone un super oss con una formazione più breve? Come consideriamo il modello Europeo? Cosa ci dobbiamo aspettare che il super oss diventi il tutto fare, o sia considerata una professione dedicata all’assistenza?
Certo che, se si vuole risolvere velocemente attingendo ad un bacino lontano anni luce dal nostro, appare più una manovra per creare ulteriori disagi nonché problemi piuttosto che risolverli. Le soluzioni ci sono e il Ministro li ha in casa, e sono arrivate da più fronti, ma chissà, perché questo Governo diventa sordo alle proposte vere, forse perché comportano uno sforzo ed un lavoro a cui non vi è attitudine? Oppure l'Italia non è più padrona di risolvere problematiche senza imposizioni europee o accordi internazionali?
II Ministro parla di adeguamento europeo e poi si rivolge all'India per reclutare manodopera, si perché di questo si tratta, non di rivoluzione del SSN ma di mere azioni tappabuchi, o di pezze; paventa anche soluzioni con altri paesi extra-europei, come se l'Italia fosse priva di risorse. Certo che i continui rinvii e le tempistiche bibliche che si prendono portano poi sempre alle alternative dell'ultimo minuto (vedi l’emergenza covid 19). Come si può pensare che le figure del sistema assistenziale siano cosi interscambiabili?
Dove andranno questi operatori provenienti dall’India a prestare la loro opera?. Questi operatori andranno ad esercitare in tutti quei contesti ove i controlli o la sorveglianza non sono attivi come nel pubblico; luoghi carenti di personale da sempre causa scarsi incentivi, paghe da fame, lavoro massacrante, mancanza di applicazione della legge 81. Per l'ennesima volta il modus operandi sarà quello di affossare il sistema assistenziale (RSA – RAA , Terzo Settore), è ovviamente chi pagherà sarà il cittadino fragile. Arriveranno grosse problematiche come già avvenuto in passato, si farà riferimento a canoni di conoscenza della lingua italiana che sul campo non saranno sicuramente reali.
Nessuno nega che le università extraeuropee siano di alto livello, ma dovrebbe ben sapere che la formazione non è uguale, ed anche in questo ci saranno ulteriori problematiche, non sarà uno scambio culturale di metodologie diventerà l'imposizione soggettiva. Questo manderà ancora più in tilt un sistema almeno per “certi versi” collaudato.
Affermare che l’operatore socio sanitario ha una formazione di livello inferiore, e come tale non può essere riconosciuto nelle due leggi di stato, e non può essere considerato nella professione sanitarie, come lo consideriamo l’oss con formazione breve che deve svolgere competenze infermieristiche?. Manca la buona volontà di fare, e di applicare le leggi di stato che si risolverebbero tanti problemi.
Dovrebbe iniziare conformando le attuali professioni sanitarie e socio sanitarie a quelle Europe metodo che metterebbe anche un freno alla fuga verso altri paesi. Continua a ripeterlo nei discorsi, ma poi non si concretizza.
Vi è necessità di analizzare le problematiche attuali con risposte che sono già definite ad oggi, attraverso due proposte di legge, la Commissione XII Affari Sociali della Camera ha proposto delle mozioni che a quanto pare sono rimaste inascoltate.
A questo punto non si sa più dove arriveremo, Giungono da più parti le risoluzioni, ma come nulla fosse il Ministro va avanti con i “paraocchi”. Noi come Stati Generali della professione dell’operatore socio sanitario diciamo No a questo scempio, a cosa servirà il super oss? Ad attribuire più attività a quello attuale?, o è una figura che dovrà sopperire l’inadeguatezza delle RSA o tutte quelle realtà dove sono necessarie competenze di base infermieristiche per avere manovalanza a basso costo? Ed il nuovo con formazione breve a chi servirà?
Ed ecco che ingarbugliamo il sistema ulteriormente, con operatori utili solo a fare numero, cosi poi avremo le strutture private con badanti (super oss – oss) gestite da infermieri di altri stati.
Equiparazione non è solo quella sulla carta, ma dovrebbe essere confrontata in un ambito lavorativo con personale in affiancamento che avvalla la preparazione Abbiamo ascoltato i discorsi de Ministro, e ci siamo chiesti se a mai visitato una struttura rsa.
Ormai gli addetti ai lavori non paiono più essere esperti del settore e a conoscenza delle reali problematiche e pronti a risolvere i problemi, ma sono disinteressati e pronti solo a fare in fretta a rimuovere il sassolino, per questo non si evolve nell’assistenza e ci troveremo sempre più vessati e sfruttati dal sistema lavorativo poiché non si va a risolvere il tema legato alla carenza del personale, ma neanche a risolvere la criticità delle altre professioni e ad una vera evoluzione degli operatori socio sanitari, partendo dalla bassa retribuzione e dai carichi di lavoro e da una vera formazione. Un governo che pensa solo a ridurre delle risorse per il servizio sanitario nazionale dal 2025 su livelli inferiori alla media europea.
Noi oss non vogliamo rubare il lavoro a nessuno, ma dove conviene possiamo sopperire al limite della legalità, dove non conviene serve l'assistente infermieristico perché l'oss è poco. Egregio Ministro in tutti questi anni di governi di proclami ne abbiamo sentiti tanti, sarebbe ora di mettere in campo piani straordinari di assunzioni cercando di rimuovere i tetti assunzionali.
Questa volta non chiudiamo la missiva con la speranza di un riscontro, o di un’apertura di un tavolo di lavoro con la nostra presenza, figuriamoci se gli oss sono degni di attenzione; ma in una Italia democratica tutti hanno il diritto di rappresentarsi, e l’operatore socio sanitario si rappresenta negli Stati Generali, nella Federazione Migep e in Shc OSS e ha diritto di essere ascoltata e di far parte dei tavoli tecnici.
Eleonora Teresa Orlando
Gli Stati generali Oss
20 giugno 2023
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