Gentile Direttore,
l’uso dei telefoni cellulari, per eseguire e tramettere immagini mediche, è sempre più diffuso nell’ambito pratico sia come mezzo per l’interscambio dei dati tra i medici stessi sia nella consulenza a distanza richiesta dai pazienti.
Riconosciamo che la pandemia da Covid19 ha notevolmente accelerato il progressivo incremento dell’impiego di questa utile procedura tecnologica: citiamo i casi in cui il paziente fragile rischia di essere contagiato recandosi nelle strutture sanitarie o il paziente stesso è affetto da malattia infettiva trasmissibile in atto, con il rischio di poterla diffondere, oppure il paziente si trova in condizioni di difficile accesso per distanza o di mobilità. Bisogna altrettanto ammettere che l’acquisizione fotografica con questa metodica possa presentare inconvenienti di notevole importanza, tali da condurre a diagnosi errate o ritardate.
Questo si può facilmente verificare in occasione di mancata applicazione di precisi accorgimenti di tecnica fotografica, spesso trascurata per l’affidarsi ad una propria esperienza personale, non sempre corrispondente ai giusti canoni e senza buoni risultati effettivi.
Nell’attività medica si ricorre spesso all’invio delle immagini fotografiche per la valutazione di lesioni dermatologiche, nel monitoraggio di ferite [1] o di quadri sindromici complessi, delle alterazioni della cavità orale o di altre aree corporee, oltre che al monitoraggio dietetico a distanza per le problematiche alimentari.
Recentemente è apparso sulla rivista The BMJ un interessante articolo [2] di importante valore didattico, in cui vengono illustrate le corrette procedure fotografiche, consigliando:
Infine, da non dimenticare i passaggi di elaborazione informatica con relativo salvataggio delle immagini ottenute.
Per la peculiarità del settore oculistico, evidenzio alcune considerazioni [3] collegandomi all’articolo precedente e cito alcuni dei temi più frequentemente oggetto di richiesta di valutazione da remoto, ricordando sia gli accorgimenti sia le attenzioni da rispettare nella zona oculare, dovuti al pericolo di esporre gli occhi alla luce del flash.
Un approfondimento a parte meriterebbe il settore delle immagini da Smartphone della Retina e del Nervo Ottico
Nella Telemedicina per la valutazione della Retinopatia Diabetica i Paesi in via di sviluppo sono ora all’avanguardia.
Infatti, per la grande distanze geografiche e per la difficoltà di accesso alle strutture sanitarie, unite alla necessità di avere tecnologie a costi contenuti, viene eseguito lo screening della Retinopatia Diabetica tramite foto da Smartphone: queste vengono inviate al Centro Oculistico di riferimento ed esaminate con l’impiego di tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale [4,5].
Con il miglioramento progressivo della metodica, nulla vieta pensare che presto si procederà anche nel nostro SSN ad adottare simili protocolli tecnologici, a costi convenienti e probabilmente di congrua affidabilità.
Dr. Gianni Zuccheri
Bibliografia: